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Alunni stranieri, esiti scolastici a.s. 2003/2004

La scuola costituisce un "laboratorio privilegiato" di inclusione sociale in cui il successo scolastico è uno degli elementi qualitativi per misurare l’integrazione. Proprio in questo "laboratorio" il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha voluto misurare e analizzare gli esiti degli alunni con cittadinanza non italiana per l’anno scolastico 2003/2004 promuovendo, per la prima volta, un’indagine in questa direzione.
Dall’indagine, pubblicata nel gennaio 2005, è emerso che a scuola gli alunni stranieri hanno minore successo di quelli italiani e ciò è dovuto non solo alla loro scarsa competenza linguistica ma anche agli abbandoni per motivi di lavoro in quanto i ragazzi stranieri vengono spinti precocemente ad assumere ruoli di responsabilità all’interno della famiglia. In altre parole, gli alunni stranieri lavorano e studiano contemporaneamente.
L’Italia, nonostante, si stia affacciando ora al fenomeno dell’immigrazione rispetto ad altri Paesi dell’Unione, vive le stesse problematiche. Dall’indagine, dove non sono stati presi in considerazione gli studenti con doppia cittadinanza e gli apolidi, è emerso pure che "in nessun Paese europeo si è riusciti, finora, a risolvere adeguatamente il problema della piena integrazione e promozione degli allievi stranieri".
Il divario fra i tassi di promozione degli alunni stranieri e di quelli italiani è di -3,36 nella scuola primaria; -7,06 nella secondaria di primo grado; -12,56 nella secondaria di secondo grado, in cui il 25 per cento degli allievi non raggiunge la promozione.
Dei circa 45.000 studenti stranieri che hanno frequentato le scuole superiori, nell’a.s. 2003/2004, il 40 per cento si è indirizzato verso gli istituti professionali che hanno dato il 70,40 per cento di promossi contro il 78,90 per cento di promossi di studenti italiani. Di fatto, nemmeno la percentuale relativa agli studenti italiani è stata soddisfacente.
L’esito scolastico è stato, poi, analizzato per regioni e province. Le regioni con esiti migliori sono state quelle del Centro-Nord. Le regioni con minor divario negli esiti, rispetto al totale nazionale sopra riportato, sono il Friuli Venezia-Giulia per la scuola primaria (-1,13); l’Emilia Romagna per la secondaria di primo grado (-4,94) e il Piemonte per la secondaria di secondo grado (-9,92). La provincia di Bologna ha una differenza di tassi di promozione di allievi stranieri e italiani molto bassa nella secondaria di primo grado rispetto alla media nazionale (-3,36), mentre la provincia di Prato (la provincia più cinese d’Italia) ha un tasso molto alto nello stesso grado scolastico pari a (-14,52).
Ricordiamo che gli alunni stranieri a scuola, nell’a.s. 2003/2004, erano più di 280.000, pari al 3,5 per cento sul totale della popolazione scolastica. In dieci anni sono aumentati per circa dieci volte se si considera che nell’a.s. 1992/1993 erano circa 30.000.

Alfio Patti

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