Chi sale in cattedra ha una responsabilità enorme. E deve sempre usare la “testa”. Non sempre, purtroppo, questo accade. Una decisione priva di comprensione, con conseguenze sugli alunni, è stata presa da una docente supplente della scuola media Enrico Costa, nel quartiere popolare Monte Rosello di Sassari: la donna è stata denunciata e costretta a dimettersi dopo avere chiuso gli alunni in classe, al buio, per punizione. Il motivo? Quei ragazzini erano troppo turbolenti.
La docente precaria era stata assunta, qualche giorno fa, per tre mesi: avrebbe dovuto sostituire la titolare della disciplina “Arte e immagine”.
Durante una lezione con l’uso della lavagna interattiva multimediale, la docente non è più riuscita a tenere a freno l’irruenza dei ragazzi di una prima classe, ha scritto l’Ansa.
Per punirli, la prof d’Arte avrebbe deciso di negare loro la ricreazione. Ma anche di lasciare tutti gli alunni chiusi in aula, al buio: un buio relativo, comunque, visto che le aule scolastiche generalmente non sono dotate di tapparelle.
A meno che la lezione d’Arte non si fosse svolta in laboratorio. E questo spiegherebbe anche il fatto che la porta era dotata di una serratura con chiave.
Solo che i ragazzi, attraverso i telefoni cellulari, hanno avvisato in tempo reale i genitori: diverse famiglie, allarmate, si sono precipitate a scuola. E con loro è arrivata anche una pattuglia polizia.
I genitori, infatti, hanno denunciato agli agenti il comportamento dell’insegnante. E hanno anche chiesto in modo deciso al dirigente scolastico di intervenire: la donna è stata quindi invitata a rimettere l’incarico nelle mani dello stesso preside. E l’atto formale, da parte della donna, sarebbe arrivato di lì a breve.
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