Brigitte Macron, già insegnante di francese e moglie di Emanuel, il presidente della Francia, a sorpresa si schiera con Marine Le Pen, presidente fino al 2021 del “Rassemblement National” di destra, che ha presentato una proposta di legge in Parlamento che imponga agli alunni di indossare la divisa in tutte le scuole pubbliche.
Anche se è in pensione, Brigitte partecipa regolarmente ad alcuni progetti didattici nelle scuole e in questo ruolo non ha avuto remore a schierarsi con l’oppositore politico più accanito del marito, ritenendo giusta la proposta di Marine Le Pen, che proprio in questi giorni si sta tenendo nel parlamento francese: “Ho indossato l’uniforme per quindici anni: gonna e maglione blu. E l’ho vissuto bene” racconta la première dame in un’intervista al Parisien, riportata da Repubblica.
“Cancella le differenze, fa risparmiare tempo – è lungo scegliere cosa indossare al mattino – e denaro rispetto alle marche”.
D’altra parte, come è consuetudine, immediato il formarsi di due schieramenti.
Dice la destra: “Un ritorno al passato che, secondo i promotori del disegno di legge, dovrebbe servire a rimuovere le differenze sociali rafforzate da ostentazione di brand e diktat della moda. Ma è anche un modo di impedire “l’uso di abbigliamenti e simboli religiosi che mettono a rischio la laicità del sistema scolastico francese “. In altre parole per la leader Marine Le Pen la legge è pensata sia per “evitare la pressione degli islamisti” e sia per mettere fine “alla corsa agli abiti più cari, lussuosi ed alla moda”.
Per lo schieramento di sinistra, quello del marito della signora Brigitte, si tratta invece di “una proposta retrograda” e il fatto che sia appoggiata dalla signora Macron appare una intollerabile convergenza tra Le Pen e la première dame.
Seppure all’interno del partito del presidente Macron, Renaissance, è stato avviato un gruppo di lavoro per analizzare la proposta, scrive ancora Repubblica, il ministro dell’Istruzione si è dichiarato contrario ad una legge che imponga alle scuole di adottare la divisa: “Non voglio una legge di questo tipo. E non sono per imporre uniformi a tutti gli alunni”.
E ha pure spiegato che una misura del genere ” non risolve come per magia tutte le disuguaglianze”.
Alla fine però la immancabile mediazione da parte di alcuni deputati della maggioranza: i singoli istituti potrebbero avere facoltà di introdurre l’obbligo a livello locale. Una sorta di sperimentazione che introduca la divisa obbligatoria in alcune scuole. E a conclusione di questa fase si vedrà. Il compromesso è il nocciolo della politica.
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