Un ragazzino di 13 anni, alunno di una scuola media nel centro di Palermo, si è tolto la vita nella casa dove abitava con i genitori che lo scorso sabato sera, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. Si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso. Lo riporta La Repubblica.
All’arrivo dei sanitari del 118 il tredicenne era già morto. Sono in corso indagini dei carabinieri. La scuola ha sospeso per oggi ogni attività . Come riporta il giornale locale LiveSicilia, nelle chat fra compagni e genitori si fa riferimento al fatto che il bambino fosse stato preso di mira per il suo orientamento sessuale. “Gay” gli avrebbero ripetuto, fino a farlo diventare un tarlo insopportabile.
La Procura dei minori di Palermo, come apprende l’Adnkronos, ha aperto una inchiesta per istigazione al suicidio.
“Ho appreso con sgomento la notizia della tragedia, un episodio che interroga profondamente l’intera comunità educante. Esprimo la mia sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo scomparso, a tutto il personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti. L’Ufficio scolastico regionale ha già attivato gli strumenti necessari per essere accanto alla scuola in questo momento difficile. Confido che le inchieste della magistratura possano fare piena luce su quanto accaduto”, lo dichiara l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano.
L’Ufficio Scolastico Regionale siciliano ha emesso un comunicato in merito alla tragedia: “Nell’attesa che siano approfondite le circostanze connesse al tragico evento già da domani mattina gli esperti del servizio psicopedagogico e di ascolto dell’USR Sicilia si recheranno presso la scuola in via Lussemburgo e avranno il delicato compito di ascoltare, accompagnare e supportare alunni, docenti e famiglie in questo delicato momento”.
“Data la circostanza, l’Ufficio Scolastico Regionale ha ritenuto di attivarsi immediatamente per venire incontro alla richiesta manifestata dalla Preside Maria Letizia Russo di potenziare lo sportello di counselling psicopedagogico già attivo nella scuola” – dice il direttore dell’USR Sicilia Giuseppe Pierro -. Da anni ci occupiamo di prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo nelle scuole e sono tante le azioni già intraprese. Tuttavia con la consapevolezza della necessità di attivare sempre più iniziative volte anche a fornire alle istituzioni scolastiche il giusto supporto per affrontare e monitorare problematiche connesse al fenomeno, mercoledì 15 novembre 2023, alle 11, a Palazzo d’Orléans, avrà luogo una conferenza stampa già programmata da tempo, nel corso della quale sarà presentato il piano straordinario predisposto grazie ad un finanziamento dell’Assessorato dell’’Istruzione e della Formazione professionale”.
“La tragedia dello studente tredicenne di Palermo che si è tolto la vita deve farci riflettere, ancora di più, su tutto ciò che la Regione può e deve fare per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Qualche settimana fa, proprio in attuazione di una nostra legge, abbiamo istituito un’apposita Consulta regionale con lo scopo di raccogliere informazioni sul bullismo e realizzare iniziative da mettere in campo, in un’ottica sinergica, assieme a tutti i soggetti pubblici coinvolti. Un percorso che mira alla tutela della crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, proteggendo e sostenendo i soggetti più fragili”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, esprimendo a titolo personale e dell’intera giunta la “sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo, al personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti”.
“La Regione – prosegue il presidente – ha pure sposato e promosso il progetto pilota dell’Ufficio scolastico regionale per elaborare insieme azioni di contrasto al fenomeno, con l’obiettivo, tra gli altri, di predisporre un sistema di rilevazione e monitoraggio che accoglierà le segnalazioni provenienti dalle scuole o dai singoli cittadini e i cui risultati saranno presentati nei prossimi giorni. Sempre in questo contesto, all’interno del Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, di recente approvato dalla giunta, abbiamo previsto la creazione di specifici sportelli scolastici di ascolto e di azioni di prevenzione. Abbiamo il dovere – conclude Schifani – di accendere, insieme alla scuola, i riflettori su queste tematiche per fornire agli studenti gli strumenti più idonei per contrastare il fenomeno in modo efficace”.
Secondo i dati riportati dal Ministero Della Salute, da noi riportati, il bullismo non riguarda solo i ragazzi/e delle scuole superiori, ma è un fenomeno purtroppo molto allargato anche nelle fasce di età più piccole.
Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children -HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli dagli 11 ai 13 anni con particolare riferimento alle ragazze. In dettaglio, gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze.
Attenzione, quasi il venti percento, vuol dire che due bambini di 11 anni su 20 hanno subito atti di bullismo, numeri veramente enormi.
Un ulteriore elemento allarmante è il fatto che chi dei ragazzi è esposto a episodi di violenza domestica è più propenso ad accettare forme passive di bullismo o viceversa sono più propensi ad esercitare loro stessi forme attive di bullismo nei confronti di coetanei.
Anche per il cyberbullismo, fenomeno sviluppatosi a seguito dell’uso massivo dei social e di internet in generale da parte degli adolescenti, i dati sono preoccupanti: nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.
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