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Alunno 15enne canta in classe, la docente gli mette una nota e lui le si avvicina e la minaccia: “So qual è la sua auto”

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Ancora aggressioni e minacce a un docente da parte di studenti. In una scuola del bolognese, lo scorso 23 febbraio, un alunno richiamato con una nota ha reagito malissimo, aggredendo verbalmente l’insegnante e minacciando di danneggiarle l’auto. Lo riportano Ansa e BolognaToday.

Il pensiero su giovani e scuola di Crepet

Fatti ormai quasi all’ordine del giorno

Andiamo per ordine: lo scorso 23 febbraio lo studente in questione, di 15 anni, ha iniziato improvvisamente a cantare una canzone in classe disturbando il normale svolgimento delle attività didattiche.

La docente lo ha dapprima richiamato oralmente, ma non è servito a nulla. Il giovane ha continuato imperterrito, costringendo l’insegnante a fargli una nota. A questo punto il 15enne ha smesso di cantare e si è diretto rapidamente alla cattedra, cercando un confronto ravvicinato con la sua professoressa, a cui avrebbe detto: “Se mi mette una nota la informo che so quale è la sua auto!”.

Dell’accaduto è stata informata la dirigente scolastica, che ha telefonato subito al 112: poco dopo è intervenuta nella scuola una pattuglia dei carabinieri, che hanno invitato il ragazzino a presentarsi in caserma unitamente ai suoi genitori. Lo studente 15enne è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna.

Ragazzi e fallimenti, come li affrontano?

Si ha notizia su questo episodio oggi, stesso giorno in cui è stato reso pubblico un altro fatto di cronaca alquanto simile, che coinvolge una docente e uno studente minaccioso.Firenze, all’Istituto Tecnico Industriale Meucci, lo scorso 31 marzo, uno studente al termine dell’ora di inglese, avrebbe chiesto all’insegnante di correggere il voto elettronico, a suo dire trascritto male, seguendola fino alla sala docenti. Qui avrebbe dato in escandescenze, urlando parole pesanti e poi dando un calcio alla macchinetta del caffè. A questo punto l’insegnante avrebbe deciso di chiamare i Carabinieri.

In molti si chiedono se i ragazzi di oggi siano in grado di affrontare fallimenti, rimproveri o ostacoli senza andare in crisi o sentire il bisogno di sfogare la propria rabbia contro la persona ritenuta “responsabile”.