L'Istituto Alberti di Rimini
Il caso dell’accoltellamento dell’alunno all’istituto scolastico Alberti di Rimini continua a far parlare. Tutto ruota attorno ai presunti episodi di bullismo denunciati dall’aggressore e che avrebbero portato all’accoltellamento del compagno di scuola, ma sui quali non c’è conferma né da parte dei genitori della vittima né dalla preside dell’istituto, Franca Berardi.
Proprio quest’ultima aveva subito escluso episodi di bullismo dietro l’accaduto dichiarando “il bullismo con questa storia non c’entra”. Affermazione che aveva scatenato una bufera, anche sui social, con la dirigente attaccata da più parti.
A difenderla sono però i colleghi della provincia di Rimini che sostengono la dirigente dichiarando “Cercare colpevoli e puntare il dito contro la scuola non porta vantaggi a nessuno. Così si rischia solo di fare altre vittime”. Massima solidarietà esprimono i dirigenti delle scuole del comprensorio e si augurano che “tutta la comunità riminese sospenda giudizi facili e ci si fermi davanti all’irresistibile tentazione di individuare subito un colpevole, che sia l’uno o l’altro alunno ‘bullo’, l’insegnante ‘distratto’ o il dirigente ‘insensibile’ e troppo spesso porta a perdere di vista la realtà dei fatti”.
Ancora nella lettera dei dirigenti: “Ogni giorno la scuola si trova a fronteggiare situazioni molto complesse in cui si intrecciano fragilità, potenzialità e speranze dei nostri bambini e ragazzi. Come in ogni situazione di complessità, è possibile l’errore, l’incomprensione. Siamo umani. Ma questo non giustifica l’attacco indiscriminato alla scuola, né la semplicistica attribuzione di responsabilità alle famiglie e ai ragazzi coinvolti”.
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