Un ennesimo episodio di violenza contro i docenti da parte di studenti, almeno a quanto dimostra un video che starebbe girando sul web. Le immagini mostrano un ragazzo che inveisce contro il proprio insegnante con un quaderno.
Il medico e direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti si è sentito di commentare su X ripostando il video in questione. “Un ragazzo a scuola prende a ‘quadernate’ il suo professore perché non è d’accordo sul voto. Ma dove vogliamo andare in un Paese così? Quel ragazzo dovrebbe essere bocciato immediatamente, dovrebbe fare dell’altro, non è scritto da nessuna parte che tutti devono studiare”.
“Se non stai alle regole della scuola, se non hai rispetto verso il docente non sei in grado di andare a scuola. Il problema non è di questo ragazzo, lui è l’emblema di tanti ragazzi. Il problema sono i genitori che non sono in grado di educare i genitori. Se porti a casa un 4 la colpa non è del docente che ti ha dato quel voto, ma di te che non hai studiato. Ci vuole maggior rispetto per i professori, per i medici, per gli infermieri, per i poliziotti e in generale per tutti”.
Al momento l’educazione è la cosa che è più in crisi nella nostra cultura. Scuola? Un altro fallimento totale. Andiamo a parlare di rispetto quando un ragazzo ha sparato ad un’insegnante e gli è stato dato il nove in condotta. Questo non lo chiamate fallimento?”, ha detto lo psichiatra Paolo Crepet, facendo riferimento ai sempre più frequenti episodi di violenza sui docenti.
Lo scorso 22 novembre è stato presentato in Senato il progetto “Educare alle relazioni”. A intervenire il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha illustrato il contenuto del progetto e i ministri Roccella e Sangiuliano.
Ecco le parole di Valditara: “L’idea è stata quella di creare un gruppo di lavoro e una consultazione ampia con varie parti. Abbiamo steso indicazioni che oggi ho firmato e che invierò alle scuole. Il progetto si chiama ‘Educare alle relazioni’ e si basa sul progetto ‘Educare al rispetto’ del 2015. Per la prima volta si fa un esperimento di questo tipo in Italia, la prima volta in cui si affronta di petto il maschilismo”.
“Chi sono i destinatari? Il progetto si sviluppa sul piano dell’Educazione Civica, c’è un invito di fare entrare la cultura del rispetto in tutti gli insegnamenti. Poi c’è il progetto specifico per le scuole secondarie di secondo grado che si articola con gruppi di discussione, con il coinvolgimento degli stessi studenti, che saranno informati delle conseguenze penali in cui si incorre dopo certi comportamenti. I gruppi possono fungere da supporto. Importante è l’aspetto della prevenzione”.
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