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Alunno cardiopatico si sforza in gita e muore, chiesti 8 mesi per la docente: “Doveva vigilare, sapeva fosse malato”

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La triste vicenda è avvenuta nel bresciano, per la precisione a Villanuova sul Clisi, più di 8 anni fa. In quell’occasione Alessio Quaini, studente affetto da cardiopatia congenita, ha accusato un malore mentre era in gita con la sua classe dopo aver salito i 40 gradini che portano alla sala civica del Comune. Uno sforzo, quello compiuto dal 13enne, che gli è purtroppo costato la vita.

Ma come mai il ragazzo, viste le sue condizioni, si è comunque affaticato così tanto, senza che nessuno glielo vietasse? Secondo il pubblico ministero, come riporta La Repubblica, la docente accompagnatrice della classe avrebbe dovuto vigilare sul comportamento di Alessio. Se l’insegnante, responsabile dell’alunno, fosse stata più attenta, forse, la tragica situazione si sarebbe potuta evitare. Ieri il PM ha chiesto 8 mesi per la docente in questione.

Come si difende la docente

Per il consulente del pm e per i medici che avevano in cura Alessio e che gli avevano impiantato un defibrillatore quello sforzo era stato un ostacolo insormontabile per lui. Il prossimo 28 settembre verrà stabilito dal tribunale se per la morte del ragazzino ci sono effettivamente delle responsabilità colpose.

Per il pm, visto che sapeva della malattia, la professoressa non avrebbe dovuto permettere che il ragazzo salisse quelle scale. La difesa della docente, che ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, ha sottolineato il fatto che non era stata portata a scuola una certificazione medica e che solo qualche mese prima il ragazzo era stato al Vittoriale, dove le scale non mancano.