Ha fatto clamore la notizia degli alunni disabili che il primo giorno di scuola si sono visti negare il docente di sostegno. In particolare, il caso dell’alunno di Pisa con sindrome down. “Per quelli come mio figlio, la scuola non inizia oggi e chissà quando comincerà”, ha detto con amarezza il genitore.
“L’insegnante di sostegno purtroppo non è disponibile perché l’assistente assegnato deve dividersi tra più istituti e le altre maestre non si prendono la responsabilità di tenere mio figlio in classe, visto che non lo sanno gestire”, ha concluso il genitore dell’alunno.
In serata è arrivata la precisazione del ministero dell’Istruzione: “Con riferimento al caso denunciato da una mamma di Pisa il cui figlio con disabilità sarebbe rimasto a casa, oggi, senza poter andare a scuola, il Ministero fa sapere di avere disposto subito i necessari accertamenti, attivando l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e l’Ambito territoriale di Pisa, e di aver chiesto una relazione urgente al dirigente scolastico”.
“Dalla scuola – proseguono dal ministero dell’Istruzione – hanno già fatto sapere che a tutti gli alunni con disabilità è stata garantita la massima accoglienza, come doveroso. E che nel primo giorno di scuola 34 alunni con disabilità su 36 hanno regolarmente frequentato”.
Come previsto dalle norme vigenti, infatti, degli studenti con disabilità non si occupano solo gli insegnanti di sostegno, ma anche quelli curricolari. La scuola e la famiglia stanno dialogando in queste ore per chiarire quanto accaduto”, dice ancora il ministero dell’Istruzione.
Nella stessa serata, il MI assicura che a breve “il dirigente scolastico invierà un’apposita relazione”.
“Intanto, la scuola ha già assicurato al Ministero di non aver respinto nessuno e di aver garantito all’alunno, come doveroso, la frequenza scolastica, anche in attesa del docente di sostegno. Come previsto dalle norme vigenti, infatti, degli studenti con disabilità non si occupano solo gli insegnanti di sostegno, ma anche quelli curricolari”.
“La scuola ha assicurato la frequenza con il supporto delle maestre titolari. È in corso un’interlocuzione fra l’Istituto e la famiglia”, concludono dal Ministero.
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