Ancora un altro caso di violenza a scuola e aggressioni ai docenti. Stavolta ci troviamo a Firenze, all’Istituto Tecnico Industriale Meucci. Qui, come riporta Il Tirreno, venerdì scorso, 31 marzo, uno studente ha deciso di sfogare la sua rabbia contro una professoressa d’inglese per un voto da lei trascritto male.
Lo studente, al termine dell’ora di inglese, avrebbe chiesto all’insegnante di correggere il voto elettronico, seguendola fino alla sala docenti. Qui avrebbe dato in escandescenze, urlando parole pesanti e poi dando un calcio alla macchinetta del caffè. A questo punto l’insegnante avrebbe deciso di chiamare i Carabinieri.
Questi, giunti sul posto, lo avrebbero identificato. Dal canto suo la professoressa ha raccontato di essere stata insultata in una relazione consegnata al dirigente scolastico, Alessandro Giorni. Quest’ultimo starebbe pensando al provvedimento da adottare nei confronti del giovane, che una volta calmatosi avrebbe chiesto scusa alla docente. Si parla di una possibile sospensione, a una nota o a un sette in condotta.
Ecco le parole del dirigente: “Non è accaduto nulla di gravissimo. C’è stata un’aggressione verbale, una cosa che non dovrebbe mai accadere, ma nulla di più. Io purtroppo non ero presente, ma non appena informato mi sono catapultato nell’Istituto per capire bene cosa fosse accaduto”.
“Vista la situazione delicata ho poi deciso di mandare sia la docente che lo studente a casa. Adesso, sulla base degli elementi raccolti, farò le mie valutazioni. In ogni caso, credo che questo litigio si sarebbe potuto risolvere con un semplice chiarimento, cosa che poi è avvenuta. Credo che tutto si sia originato da un sovraccarico emotivo e che se la collega avesse chiamato subito me o la vice preside invece dei carabinieri si sarebbe risolto tutto velocemente”, ha aggiunto.
Il ragazzo, a quanto pare, avrebbe già dato mostrato segni di disagio in passato. In settimana al Meucci dovrebbe tenersi anche un Consiglio d’Istituto straordinario ma il dirigente ci tiene a far sapere che “lo avevamo convocato in precedenza e non per questa questione, dovremo discutere di cose molto delicate”.
Anche se la docente non è stata aggredita fisicamente, come la professoressa Lucia Celotto del liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia picchiata da una madre, il fatto non deve certamente considerarsi meno rilevante. Questo è solo l’ennesimo caso che vede uno studente sfogare la sua rabbia contro gli insegnanti; di recente si è parlato molto della condizione psicologica della Generazione Z, intrisa di ansie, paure, disagio.
“Un dato disarmante quello che riguarda l’onda vasta di malcontento e disagi psicologici tra gli studenti. Personalmente ho sempre avuto un certo timore all’idea che si aprissero questi sportelli di aiuto psicologico negli istituti scolastici. Non so se siano in grado, io penso facciano peggio. Sono scettico sul fatto di considerare tutte le figure coinvolte in grado di evidenziare le reali problematiche che quotidianamente emergono”, ha detto la scorsa settimana lo psichiatra Paolo Crepet.
Di fronte all‘alto numero di ragazzi con problemi psicologici Crepet, che mette in evidenza gli sbagli che a suo avviso commettono i genitori in primis, si mostra molto scettico: “Considero questi numeri in percentuale dei ‘falsi positivi’, al primo momento di stanchezza il ragazzo cerca lo psicologo che gli certifichi di essere molto stressato. Il problema degli adolescenti e dei bambini oggi è che hanno dei genitori più giovani, più adolescenti, più paturniati dei propri figli. E per questo motivo siamo di fronte a un vero e proprio ‘marketing della depressione’ che si sviluppa a forza di compatirci”.
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