Un video virale sul web mostra uno studente di Velletri che minaccia la professoressa. L’alunno, al momento, sarebbe impunito. Si tratta di un video datato 2016, ma che sta emergendo solo adesso.
Come riporta Il Messaggero, lo studente minaccia, bestemmia e inveisce contro la propria docente, davanti ai compagni che ridono. Nel frattempo qualcuno riprende tutto con il cellulare: “Te squaglio nell’acido te mando all’ospedale professore'”, urla il giovane, con la prof che lascia la classe perché il ragazzo la insegue fino alla porta.
Il video riporta anche i dialoghi, che ha visto un botta e risposta “pari”, fra alunno e insegnante: «Devi stare zitto, taci – dice l’insegnante nel rimproverarlo – te lo dico in anteprima: domani ne parliamo col preside». E il ragazzo: «Chi sei tu per dirmi stai zitto? Io te mando all’ospedale». «All’ospedale ci mando io a te», dice la prof. E lui: «Te squaglio nell’acido, te faccio ca… sotto», e poi bestemmia. «Sei squallido, vergognati!». «A schifosa, io t’ammazzo».
Sorpreso il dirigente della scuola laziale, Eugenio Dibennardo: “purtroppo di episodi di questo genere ce ne sono tanti e dappertutto, mi meraviglio come a distanza di un anno e mezzo qualcuno abbia potuto renderlo pubblico diffondendo un video e quindi commettendo un reato di diffamazione e quant’altro”.
Inoltre, fa sapere il preside che “non abbiamo sporto denuncia, né sospeso il ragazzo”.
Il ragazzo, stando a quanto riporta il preside si sarebbe scusato con l’insegnante: “Ho provveduto ad una ammonizione grave orale e scritta che ha pesato sul rendimento e ho convocato i genitori i quali, sebbene abbiano minimizzato l’episodio, hanno convenuto che fosse necessaria una misura di monitoraggio e crescita con degli educatori inseriti nelle attività di gruppo”. Per il dirigente questa sarebbe la soluzione adeguata per episodi di violenza: “è con queste misure che si combatte il bullismo e cyber bullismo, non con le denunce. Infatti, a distanza di un anno e mezzo il ragazzo ha fatto un percorso consapevole e ha raggiunto risultati più che dignitosi”.
In realtà gli insegnanti italiani stanno insorgendo sui social, perché si sentono indifesi e non tutelati. Certo, in questo caso è accaduto un fatto di violenza verbale, molto grave e forte, ma verbale. Trattandosi di ragazzi, a molti sembra assolutamente inutile denunciare e “rovinare” la vita ad un adolescente. Ma bisogna anche considerare che i docenti non si sentono più sicuri e non hanno minimamente il sostegno dei genitori che, anzi, sono molto più pericolosi dei figli, e gli ultimi fatti di cronaca lo confermano pienamente.
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