Nuovo caso di violenza sui docenti. Una professoressa dell’Istituto Comprensivo Statale Salvo D’Acquisto nel quartiere Miano, a Napoli, secondo quanto racconta Il Mattino, è stata raggiunta da un pugno in faccia da uno studente di 13 anni.
L’episodio è accaduto in una classe di terza media, intorno alle 11, mentre gli alunni erano in ricreazione nell’attesa di riprendere le lezioni. Ecco il racconto della docente: “Sono entrata in aula salutando i ragazzi come sempre e c’era un clima tranquillo, stavano facevano merenda e alcune studentesse si erano avvicinate alla cattedra per chiedermi di controllare le loro tesine”, dice Donatella Appratto, la docente aggredita che, dopo 36 anni dietro la cattedra, non nasconde di aver subito “un vero e proprio trauma sia come persona che come insegnante”.
“La violenza è stata come un raptus, fulmineo e imprevisto che non avrei mai potuto prevedere e che non mi sarei mai aspettata da quell’alunno”, racconta Donatella con un velo di amarezza. “Mentre ero in classe, nell’attesa che si concludesse la merenda, ho notato che lo studente, autore della mia aggressione, stava colpendo un compagno con una raffica di pugni, estremamente violenti” spiega la 57enne che ha cercato di separare i due.
“Dopo il mio intervento, il 13enne che aveva colpito l’amico si è fermato, si è alzato in piedi ed è venuto di fronte a me. Ero convinta che volesse scusarsi con il compagno e con me per l’accaduto. Ho notato che aveva uno sguardo torvo e mi fissava come inebetito, poi all’improvviso mi ha sferrato un pugno colpendomi all’occhio sinistro e ho barcollato. Mi sono precipitata fuori dall’aula e ho gridato aiuto e sono arrivati gli operatori scolastici che mi hanno portato del ghiaccio ma quello che ricordo di più è il dolore al volto e dentro l’occhio, oltre alla paura di non vederci più”.
La prof ha poi chiamato immediatamente i carabinieri che sono intervenuti con due militari della stazione di Secondigliano. “Anche il padre del ragazzino è stato convocato a scuola e ci siamo riuniti in presenza della vicepreside e del 13enne che dopo una ventina di minuti dall’accaduto mi ha fatto le sue scuse”, continua Donatella, che dice di aver già “perdonato il suo studente” ma, al tempo stesso, considera necessario “un intervento per affiancarlo e sostenerlo sia psicologicamente che dal punto di vista educativo”.
La professoressa si è interrogata sul carattere del suo aggressore, che a quanto pare non ha mai dato segni di irrequietezza prima, fatta eccezione per alcuni episodi in cui ha tenuto un comportamento manesco, segnalato ai genitori.
“Ha sempre avuto un atteggiamento silenzioso e chiuso ma con lui ho un rapporto sereno e di fiducia, è un bravo studente, con buoni voti nelle mie materie”. Il 13enne è seguito dalla famiglia, non esce di frequente e “l’unico svago sono i videogiochi, in particolare quelli sparatutto da condividere online con gli amici”, hanno raccontato i familiari sottolineando che, la sera prima dell’aggressione, il ragazzino è stato connesso ad un videogioco online, fino alle due di notte.
“Ho paura dell’emulazione e voglio dare un segnale a tutti i docenti, affinché espongano questi problemi”, spiega Donatella che deve fare i conti con la sua grande passione per l’insegnamento ma anche con “la paura di tornare in classe”. “Ci vuole uno psicologo professionista in ogni scuola, soprattutto per i giovani dopo la pandemia e faccio un appello alle famiglie che devono controllare i propri ragazzi a cominciare da quello che vedono sui social, la televisione e i videogiochi” conclude Donatella. La prof è stata curata al pronto soccorso oculistico dell’ospedale Vecchio Pellegrini dove tornerà tra tre giorni per un controllo.
Sempre nel napoletano, qualche settimana fa è stata registrata un’altra aggressione ad un’insegnante, Lucia Celotto, docente di inglese al liceo classico Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, picchiata da una madre scuola. Anche in questo caso il racconto in prima persona della vittima è agghiacciante.
Durante una lezione la docente vittima della violenza è stata raggiunta dalla donna, che è riuscita a entrare indisturbata in classe, bussando alla porta e iniziando a inveire contro l’insegnante, che ha 35 anni di insegnamento alle spalle.
“Ho visto questa figura venire verso di me e insultarmi pesantemente davanti agli alunni. Poi mi ha colpito alla testa, al braccio e alla spalla sinistra. Sono stata colta di sorpresa, generalmente in istituto non entra mai nessuno, invece ieri mattina è stato consentito a questa donna di salire le scale e raggiungere la classe”, ha dichiarato l’insegnante, scioccata. A quanto pare la madre si sarebbe introdotta a scuola in compagnia di altre tre persone.
“Ero appena uscita dall’aula e l’ho vista arrivare a passo spedito verso di me. Ho pensato ‘ora mi picchia’. Ma finché non ho sentito i colpi non potevo crederci. Poi sono arrivati gli schiaffi. Sul collo, sul viso, gli occhiali si sono rotti. E nessuno è intervenuto. Al piano c’era il bidello, certo. Ha visto ma è rimasto fermo”.
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