Crescono le possibilità di ridurre da 7 a 5 i giorni di quarantena degli studenti vaccinati reputati contatto “stretto” di un compagno colpito dal Covid-19. Nell’ultimo giorno, inoltre, l’orientamento del Governo si è spostato verso l’obbligo a rimanere a casa limitato ai compagni di banco (laddove è stato reinserito il biposto) senza che venga esteso a tutta la classe nel momento in cui i test risultassero negativi per tutti. Quindi, si sta procedendo per collocare in DaD il minor numero di alunni possibile, anche in caso di contagio in una classe.
“Ci si sta lavorando”, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, dopo avere specificato che “vanno acquisti ulteriori dati: tutto dipenderà – ha spiegato il medico a Timeline, su Sky TG24 – da quella che sarà la circolazione del virus nelle prossime settimane, ma è inevitabile che questo accadrà. Direi che, sulla scuola, già tra due-tre settimane potremo fare un punto, intorno al 10 di ottobre”.
Sileri ha anche confermato il senso della circolare pubblicata il 25 ottobre dal ministero della Salute: “Non tutti i test hanno un’attendibilità. Il gold standard è il tampone, ed in mezzo vi sono altri tipi di test che sono più o meno utilizzabili per opera di screening per persone a basso rischio. C’è una flessibilità nell’utilizzo dei test anche per liberare persone da quarantene inutili, per fare un esempio, o fare dei test sentinella magari in una scuola per vedere se lì è entrato il virus”.
“Noi abbiamo un ampio spettro di diagnostica e dobbiamo usarla con giudizio, non così, a caso. Laddove c’è alto rischio è meglio un test molecolare, dove c’è basso rischio è meglio un antigenico, mentre dove non si riesce a fare altro meglio un test salivare. L’utilizzo dovrà essere adeguatamente fatto a seconda della classe di rischio di quel paziente”.
Buone notizie, intanto, giungono sui dati dei contagi da Covid-19. “Si sta andando bene nell’evoluzione della situazione epidemiologica e per ora la situazione è buona, con il calo di Rt e incidenza e c’è anche una certa decongestione dei reparti ospedalieri”, ha spiegato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute.
“Evidentemente – ha aggiunto – il combinato disposto tra vaccinazione di anziani e persone giovani e il mantenimento delle misure di protezione pur riaprendo le attività può spiegare la differenza rispetto ad altri paesi con parametri peggiori”.
Rezza ha però sottolineato che “però è presto per vedere un effetto della riapertura delle scuole”.
Nel frattempo, continua a far discutere l’obbligo del Green pass. Gli oltre 27 mila sottoscrittori della petizione popolare presentata ad inizio settembre in Parlamento contro il decreto Green pass scuola, rappresentati dall’avvocato Daniele Granara, hanno presentato ricorso per conflitto di attribuzioni alla Corte Costituzionale.
Il ricorso (che sarà formalizzato nei prossimi giorni) è proposto contro la Camera, Senato, le Commissioni che hanno svolto l’istruttoria, il Governo e la Presidenza della Repubblica, “per la declaratoria della menomazione dell’attribuzione dei cittadini sottoscrittori la petizione” per la “mancata valutazione della comune necessità rappresentata dai sottoscrittori”.
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