Attualità

Alunno potrebbe restare a casa una settimana per una semplice influenza. Villani (Cts): “Ecco perché servono i test rapidi”

Se un alunno, con l’arrivo delle prime influenze stagioni, dovesse assentarsi da scuola, per rientrare in classe potrebbe aspettare diversi giorni. Perchè? Per scongiurare che i sintomi influenzali non siano attribuibili al covid serve il tampone che però fornisce i risultati non in maniera rapida, anche dopo qualche giorno.

Il problema del certificato medico

Si tratta di un aspetto centrato da Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e membro del comitato tecnico scientifico. Intervistato dal Corriere della Sera, il medico ha spiegato: “Nel certificato il medico curante deve poter escludere che la malattia sia correlata al Sars-CoV-2 e per affermarlo è necessario il risultato del tampone che al momento è l’unico test diagnostico di riferimento. La procedura implica che la certificazione diventi un atto impegnativo“. Ragion per cui, “molti bambini – dice il pediatra – potrebbero restare in attesa di avere il via libera per tornare a scuola considerato che dal momento in cui il tampone viene prescritto dai pediatri possono passare giorni prima di avere il risultato“.

Questo vuol dire che per “un’assenza di 3 giorni legata alla presenza di sintomi simili a Covid-19 potrebbe passare oltre una settimana per attestare che la malattia non è quella“. Ecco perchè Villani lancia la proposta: “Confidiamo sull’arrivo di test rapidi“.

Sui timori di molti medici che prevedono una escalation di visite in autunno, Villani risponde: “Non saranno milioni. Se le misure previste a scuola saranno rispettate (distanziamento, uso della mascherina) il rischio di trasmissione di virus e batteri è molto ridotto. E mi aspetto quindi che l’incidenza di malattie respiratorie, come il raffreddore, e da virus influenzali, sarà inferiore proprio perché le difese and Covid-19 saranno efficaci per la prevenzione di altre infezioni“.

Sintomi a scuola: cosa dice il protocollo di sicurezza

Bisogna ricordare che se l’alunno dovesse presentare sintomi sospetti a scuola il personale scolastico deve tempestivamente avvisare il dirigente scolastico.

Infatti, il protocollo di sicurezza sottoscritto da Ministero e sindacati il 6 agosto scorso, prevede “l’obbligo di informare tempestivamente il Dirigente scolastico o un suo delegato della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della propria prestazione lavorativa o della presenza di sintomi negli studenti presenti all’interno dell’istituto”.

Fabrizio De Angelis

Articoli recenti

Prove invalsi matematica secondaria: come utilizzare i quesiti nella programmazione didattica?

I quesiti INVALSI di matematica sono utili per programmare attività didattiche mirate. Analizzandoli, si possono…

21/12/2024

Materie Stem, cruciale esercitare la manualità e la creatività: ecco quali attività interattive svolgere in classe

Nelle materie STEM, è cruciale stimolare manualità e creatività. Attività come esperimenti scientifici, coding con…

21/12/2024

Docenti di sostegno, in molti non sono specializzati: come imparare il lessico dell’inclusione?

Molti docenti di sostegno non specializzati si trovano a dover imparare il lessico dell'inclusione da…

21/12/2024

Competenze digitali, formazione del personale: cosa prevede il Pnrr? Ecco i percorsi per le scuole

Il decreto ministeriale n. 66 del 2023 ha destinato 450 milioni di euro a favore…

21/12/2024

Ammessi prova orale concorso dirigenti scolastici, cosa studiare? Ecco come prepararsi al meglio

Come abbiamo scritto, la prova scritta del concorso ordinario per dirigenti scolastici si è svolta…

21/12/2024

Concorso Pnrr 2, bando online: cosa studiare in vista delle prove scritte? I corsi di preparazione

Concorso docenti Pnrr 2, finalmente lo scorso 11 dicembre è stato pubblicato il bando. Dalle…

21/12/2024