Come abbiamo scritto lo scorso 6 maggio, Rossano, in Calabria, un adolescente di terza classe ha aggredito un professore a scuola. Il giovane avrebbe colpito il docente con il casco, seguito da calci e pugni.
Il docente è stato rapidamente soccorso dai sanitari del 118. Il ragazzo non era d’accordo con il voto che gli ha dato il professore e a fine lezione lo ha aggredito fuori dalla scuola. Il docente ha subìto diverse lesioni e aveva tracce di sangue sul volto quando è stato soccorso dal personale della scuola.
A commentare il caso il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio: “Ennesimo episodio di una lunga catena che non sembra aver termine. Non è possibile che andare in classe per fare il proprio dovere, sia diventato addirittura un rischio fisico per gli insegnanti. È necessario che tutta la società apra una riflessione per capire come si sia arrivati a questo punto. Forse questo clima è figlio della concezione di una scuola trasformata in una sorta di parcheggio dove gli alunni debbano essere soddisfatti come clienti e dove vige il rifiuto di qualunque misurazione del merito. L’equivoco sta nell’avere introdotto il concetto demagogico del ‘diritto’ al successo formativo, confondendo il concetto della scuola democratica che deve invece essere la garanzia dell’uguaglianza dei punti di partenza, non di quelli di arrivo”, così in una nota.
Su questi argomenti il corso Come gestire i conflitti in aula, a cura di Pino De Sario, in programma dal 14 maggio.
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