Una storia alquanto bizzarra. A raccontarla Cristina Costarelli, dirigente scolastica del liceo Newton di Roma e presidente Anp Lazio, ha raccontato sul suo profilo Facebook. In realtà le storie di “ordinaria amministrazione scolastica” sono due.
Ecco la prima: “In uno scrutinio di primo liceo mi sono trovata ieri davanti alla situazione di uno dei diversi studenti con valutazioni negative su tutti i fronti. Ho chiesto ai docenti di illustrare il quadro del ragazzo e ho ricevuto questa risposta: ‘Preside, è un ragazzo intelligente, ma ha deciso volontariamente di non studiare perché vuole fare l’istituto tecnico industriale mentre i genitori lo hanno costretto a iscriversi al liceo. Secondo lui farsi bocciare è l’unica strada per far cambiare loro idea'”.
Ed ecco la seconda: “Con mia sorpresa e gradimento, studenti del quinto liceo frequentano in questi giorni le aule del Newton sotto la guida di alcuni loro docenti che, gratuitamente e spontaneamente, hanno proposto loro momenti di ripasso e consolidamento in preparazione degli esami. Due flash per tante riflessioni”, ha concluso.
Quando i genitori scelgono il percorso scolastico dei figli al posto loro, spesso lo fanno con l’intenzione di garantire un futuro sicuro e promettente. Tuttavia, questa scelta può soffocare l’individualità e le aspirazioni dei ragazzi, portando a frustrazione e mancanza di motivazione. È cruciale trovare un equilibrio, ascoltando i desideri dei figli e guidandoli senza imporre le proprie ambizioni.
Gli studenti, a 14 anni, sono in grado di scegliere la scuola superiore? I genitori devono aiutarli? O dovrebbero restare fuori da questa decisione in ogni caso?
Molti da tempo credono che sia un’età troppo bassa per prendere autonomamente una decisione di tale portata. Uno di questi è il docente e scrittore Enrico Galiano, che ha pubblicato un post sarcastico su Facebook: “Alzi la mano chi pensa che 13 anni sia troppo presto come età per scegliere la scuola superiore”.
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