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Alunno si fa male a scuola, quando il docente è responsabile?

Il problema della sorveglianza degli alunni è senz’altro uno dei più pressanti e delicati per gli insegnanti.

Specie nelle scuole del primo ciclo (ma anche alle scuole superiori), l’età degli alunni è tale da aumentare il livello di sorveglianza, proprio perché i bambini possono correre o comunque muoversi senza attenzione, oltre a non riuscire sempre a gestire le relazioni con gli altri compagni.

La conseguenza, in caso di incidente a scuola, come riporta La Legge per tutti, è che, se nelle ore scolastiche un alunno si fa male, per legge la responsabilità è dell’insegnante perché si presume che sia venuto meno a quell’obbligo di vigilanza di cui dicevamo, a meno che la scuola non provi il contrario.

A sostegno di questa tesi vi è una sentenza del Tribunale di Pistoia, che è intervenuto nella vicenda che vedeva i genitori di una bambina fare causa al Comune per il danno subito dalla figlia che, mentre giocava con un pallone munito di manubrio nel giardino della scuola materna comunale, veniva tamponata da altri bambini e cadendo a terra, fratturandosi un braccio.

La legge stabilisce che se un minore subisce un danno nel periodo in cui a sorvegliarlo deve essere l’insegnante, si presume che il docente non abbia rispettato l’obbligo di vigilanza, che è compreso anche durante l’intervallo.

Nello specifico, la responsabilità del docente scatta in automatico tutte le volte in cui un alunno si fa male e il danneggiato non deve provare la causa del danno, cioè perché si è fatto male.

La scuola, di conseguenza, avrà il compito di provare di avere adempiuto l’obbligo di sorveglianza con una diligenza idonea ad impedire il fatto.

Questo vuol dire, continua il sito La Legge per tutti, che l’istituto scolastico dovrà dimostrare di aver adottato le misure adeguate in modo preventivo, ad esempio, giocattoli a norma, presenza dei maestri a seconda del numero dei bambini o predisposizione di turni di gioco, ecc…

L’età, come nel caso in questione, certamente fa la differenza, dato che risulta evidente la diversa sorveglianza degli insegnanti se gli alunni sono nel cortile della scuola a giocare con le giostrine o se sono seduti e “ben a vista” in classe.

Infatti, come la sentenza ha fatto notare, nel caso di giocattoli con ruote o simili, l’insegnante deve prevedere un livello d’attenzione tale da evitare incidenti o piccoli danni.

 

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Fabrizio De Angelis

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