Si discute ancora di voti in condotta. In questi giorni, in cui impazza il caso di Rovigo della professoressa impallinata i cui studenti, responsabili di averla colpita con pallini provenienti da una pistola ad aria compressa, sono stati (due su tre), promossi con un voto alto in condotta, emerge un’altra vicenda simile.
Si tratta del caso dello studente 12enne bullizzato a causa della sua ampia cicatrice nel volto, conseguenza di un grave incidente stradale di cui è stato vittima nel maggio 2022, in cui ha rischiato di perdere la vita. Come riporta Il Corriere del Veneto, il bullo, colui che lo chiamava “mostro” e lo derideva continuamente in classe, è stato promosso con il nove in condotta.
Come abbiamo riportato, il ragazzino e la sua famiglia avevano, stanchi delle continue vessazioni, deciso di cambiare scuola: “Sei il solito ignorante, l’incidente ti ha reso stupido… Guardati, sei un mostro con quella faccia lì… Il tuo incidente è stata una punizione di Dio perché non avevi tutti 10 in pagella…Dio ti ha lasciato qui con quella faccia per punirti…Tu chi credi di essere per iscriverti ai Kangourou, sei solo un ignorante e uno stupido”, questi alcuni degli insulti indirizzati, nel tempo, all’alunno da vari compagni, annotati dai genitori. La denuncia-choc è arrivata perfino in Parlamento con un’interrogazione firmata dal deputato Flavio Tosi.
“Più volte abbiamo chiesto aiuto alla scuola per proteggerlo dai bulli che lo prendevano in giro a causa delle cicatrici, ma senza ottenere risposta. Non ci hanno concesso neppure la didattica a distanza, quindi – ricordano i genitori – non abbiamo avuto altra scelta che fargli cambiare istituto per tutelarlo dalle prese in giro che stava subendo in classe per il suo aspetto fisico. Essere rimasto sfigurato dopo un incidente, non poter più fare sport né condurre una vita normale, avere difficoltà di apprendimento per lui era già una situazione tremenda da affrontare a soli 12 anni, ma diventava del tutto insopportabile se i compagni di classe lo deridono e lo insultano ingiuriandolo e irridendolo”.
Per fortuna nella nuova scuola il ragazzino è stato accolto bene e ha trascorso la restante parte dell’anno scolastico in serenità: “Non ha saltato un giorno di lezione, è stato bene subito, ha appena concluso l’anno con la media dell’8. In un tema ha scritto ‘non avrei potuto trovare una scuola migliore’. Tutto ciò – commenta il papà – dimostra che nella vecchia scuola il problema non era certo nostro figlio”.
E la promozione con il 9 in condotta di chi lo chiamava “mostro”? Secondo Alberto Pallotti, il presidente dell’Associazione Vittime della Strada si tratta di un “segnale preoccupante”, di una “notizia che ci lascia perplessi perché ancora una volta, come quando Francesco non era stato tutelato al punto da costringerlo a cambiare scuola, adesso questa promozione con il 9 in condotta di chi lo derideva è una nuova sconfitta per il sistema. Per la seconda volta, l’istituzione scolastica sta dimostrando di non saper proteggere le persone più deboli, di non saper insegnare il valore dell’educazione ai nostri ragazzi”, ha concluso.
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