Il conduttore Amadeus è stato recentemente ospite del podcast di Diletta Leotta “Mamma Dilettante“. Qui, insieme alla moglie Giovanna Civitillo, ha discusso di molti argomenti, raccontando anche un aneddoto relativo alla sua esperienza a scuola.
“Nella vita non si sa mai”
Amadeus, Amedeo Umberto Rita Sebastiani, classe 1962, si è diplomato in un istituto tecnico per geometri. Ecco le sue parole: “Dai miei non ho avuto nessuna pressione. I miei mi hanno solo detto di prendere un pezzo di carta nella vita, non si sa mai”.
“Sono diventato geometra promettendo alla commissione d’esami di non fare mai il geometra. Ho detto ‘ve lo prometto, ve lo giuro, state sereni che non andrò a creare problemi alla categoria, mi serve perché l’ho promesso ai miei genitori'”, ha aggiunto, con ironia.
E, poi, alcune parole su suo figlio Josè, di quindici anni: “Per mio figlio prima viene il calcio, poi l’aprirsi una pizzeria e poi la scuola. Diciamo che non è sul podio lo studio. Io sono sempre stato uno che stava più fuori dalla classe che dentro. In condotta avevo sette, un voto basso ma era anche il voto più alto”.
La prof di Amadeus e il trasferimento mancato
Il Corriere della Sera, qualche mese fa, sull’onda del successo sanremese di Amadeus, 61 anni, diplomato all’istituto per geometri dopo essere stato bocciato un anno all’agrario, ha raggiunto alcuni dei suoi docenti. Ecco cosa ha detto un suo insegnante: “Era un ragazzo sveglio, ma ogni tanto saltava la scuola. Faceva già il deejay e si vedeva che non era poi così interessato alle spiegazioni, forse perché sapeva già che avrebbe voluto fare altro”.
“È sempre stato un leader, anche in classe” è il ricordo di Anna Maria Leone, che è stata sua insegnante prima di dedicarsi alla politica: ex deputata, oggi è presidente del Movimento Cristiano Lavoratori della provincia di Verona. “Era vivacissimo – sorride Leone -, sapeva catalizzare l’attenzione ed era l’elemento aggregante della classe. Quando ebbi la cattedra all’istituto agrario di Bovolino, pensai che avrei chiesto appena possibile il trasferimento per stare in città, invece mi trovai così bene con la classe di Amadeus e con tutti gli altri ragazzi, che quella domanda non la compilai più. Non ricordo se fosse bravo nelle mie materie, italiano e storia, ma di sicuro si rilassava quando entravo in classe. Erano tutti così abituati a seguire lezioni molto tecniche, che con me tiravano un sospiro di sollievo”.