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Ambienti di apprendimento efficaci: cosa non deve mancare in una scuola

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La creazione degli ambienti di apprendimento è una questione strettamente legata agli obiettivi formativi. Cosa vogliamo ottenere? Sulla base dello scopo didattico dovremo ripensare il setting d’aula. Insomma, anche lo spazio è un medium che incide sulla qualità dell’insegnamento. Si tratta di concepire anche la scuola fisica, gli edifici, le aule quali unità pedagogiche a tutti gli effetti. VAI AL CORSO

Cosa dovrebbe avere una scuola efficace sul fronte degli ambienti di apprendimento?

Mario Gennari, autore del Manuale di didattica generale, fa un breve elenco di cosa non deve mancare in una scuola:

  • aule adeguate al lavoro con gruppi di dimensioni diverse;
  • struttura fluida in grado di facilitare lo spostamento di alunni;
  • locali per l’équipe docente attrezzati di materiali e strumenti idonei alla progettazione didattica;
  • ambienti diversificati, dai laboratori agli open space.

Setting d’aula

Per riassumere: come creare ambienti di apprendimento efficaciCos’è il setting d’aula? Un ambiente di apprendimento è un contesto (fisico o digitale) di attività strutturate, consapevolmente predisposto dall’insegnante, in cui si organizza l’insegnamento affinché il processo di apprendimento avvenga secondo le modalità, gli strumenti, gli obiettivi attesi, al fine di costruire un’esperienza di apprendimento significativa sul fronte cognitivo, emotivo, socialeVAL AL CORSO

La classe scomposta

Il nuovo approccio formativo della cosiddetta classe scomposta, a maggior ragione con l’implementazione delle tecnologie digitali, richiede di creare le condizioni per redistribuire e ridimensionare gli spazi fisici dedicati alla didattica, in modo tale che l’aula diventi un ambiente operativo di apprendimento strettamente legato all’uso che si vuole fare delle postazioni di lavoroOgni metodo didattico richiede il suo setting d’aula.

Il setting d’aula, insomma, è la predisposizione dell’aula secondo gli obiettivi che vogliamo raggiungere in relazione alle metodologie che vogliamo proporre in classe. Per fare un esempio, il cooperative learning comporterà una determinata predisposizione dell’aula, tendenzialmente con i banchi e le sedie disposte a formare gruppi da 4 o da 5 alunni; il circle time comporterà in linea di massima la disposizione di tutto il gruppo classe in cerchio; il debate potrebbe anche praticarsi in un assetto classe tradizionale, con la cattedra frontale rispetto ai banchi degli alunni.

In questo senso, è scomposta quella classe in grado di potere essere ristrutturata a piacimento e velocemente, sulla base del metodo di lavoro da adottare in classe. Una classe dinamica, dotata di tecnologie e di arredi smart in grado di essere riposizionati nello spazio con facilità. L’idea dei banchi con le ruote, tanto contestata alla Ministra Azzolina, per capirci, risponde a questa esigenza didattica.

Il corso

Su questi argomenti la proposta formativa di Tecnica della Scuola: il corso Strategie per creare ambienti di apprendimento accoglienti ed efficaci, in programma dal 26 febbraio.

Un corso breve ma in grado di fornire ai docenti o aspiranti tali quelle “dritte” utili a migliorare la gestione della classe. Uno strumentario per fronteggiare le problematiche più comuni che insorgono nel rapporto con gli studenti e tra gli studenti; una “cassetta degli attrezzi” che dà attenzione all’aspetto socio-affettivo e promuove l’impiego di metodologie e tecniche specifiche finalizzate all’educazione socio-affettiva e allo sviluppo delle competenze sociali.

Alcune tecniche finalizzate alla gestione delle emozioni e delle relazioni sociali trattate nel corso: il Circle Time, il Messaggio-io o l’Ascolto attivo.