Nella giornata del 20 settembre, il senatore della Lega Mario Pittoni è intervenuto per fornire qualche chiarimento sul testo del disegno di legge in materia di chiamata diretta di cui abbiamo già dato conto.
Con il ddl in questione – spiega Pittoni – a decorrere da una data certa (31 dicembre 2018) viene l’abolita la titolarità d’ambito e ripristinata la titolarità di istituto (il provvedimento prevede al docente titolare sull’ambito venga “assegnata d’ufficio la titolarità presso l’ultima sede in cui ha prestato servizio”)
“E’ evidente – prosegue il senatore leghista – che per ‘ultima sede di servizio’ si deve intendere quella ‘entro l’ambito di titolarità’, non potendosi in alcun caso ipotizzare una titolarità (che per definizione è connessa al concetto di organico di diritto) che vada a cadere su una scuola fuori dall’ambito in cui il docente, in forza della disposizione di legge che si intende abrogare, è divenuto titolare”.
Il chiarimento di Pittoni non spiega però tutto perché lo stesso ddl introduce anche una ulteriore disposizione il cui significato non è molto chiaro: “A decorrere dall’anno scolastico 2019/2010 tutto il personale docente assunto con contratto a tempo indeterminato assume la titolarità nella istituzione scolastica autonoma cui è assegnato in forza di procedure di reclutamento o di mobilità territoriale e professionale”.
E che la questione non sia del tutto scontata lo si rileva anche da un comunicato della segreteria nazionale della Cisl Scuola con cui il sindacato mostra di apprezzare l’idea di abrogare i commi della legge 107 che introducono la chiamata diretta.
“Bene anche rimuovere la titolarità su ambito, tornando in modo chiaro ed esplicito a quella su scuola” sottolinea la segretaria nazionale Maddalena Gissi che però aggiunge: “Non convince del tutto la modalità con cui si prevede l’acquisizione della titolarità su scuola, facendo riferimento a quella di attuale servizio e facendo di questo passaggio un oggetto del provvedimento di legge. Noi siamo convinti che affidare la regolazione di questo passaggio alla contrattazione sarebbe più giusto e più opportuno. Sicuramente più rispettoso delle prerogative su una materia come la mobilità del personale, tipicamente sindacale; ma siamo anche convinti che la contrattazione si rivelerebbe molto più efficace nell’affrontare in modo puntuale, trovando soluzioni adeguate, la varietà di situazioni che di fatto si sono determinate in questi anni di applicazione della legge 107”.
A questo punto non resta altro che aspettare che il ddl venga pubblicato nel sito del Parlamento con le consuete relazioni accompagnatorie che sicuramente serviranno a chiarire i molteplici dubbi che al momento attuale molti si pongono.
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