Questa legge è la n. 257, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 13 aprile 1992, dove all’art 1 dice: “ La presente legge concerne l’estrazione, l’importazione, la lavorazione, l’utilizzazione, la commercializzazione, il trattamento e lo smaltimento, nel territorio nazionale, nonché l’esportazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono e detta norme per la dismissione dalla produzione e dal commercio, per la cessazione dell’estrazione, dell’importazione, dell’esportazione e dell’utilizzazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono, per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da amianto, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi e alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento da amianto “ .
Secondo un dossier riservato del Ministero della Pubblica Istruzione che fa il punto sullo stato dell’edilizia scolastica, pubblicato nel 2010, l’amianto è presente in 2400 scuole e il 5% degli edifici è contaminato. Il rischio amianto è più diffuso al Nord, dove ad essere contaminato è il 10% delle scuole; al Centro e al Sud il pericolo riguarda meno dell’1% degli edifici, mentre nelle isole la percentuale supera il 3%.
Da indagini di Legambiente e Cittadinanzattiva emerge che, negli ultimi anni, il monitoraggio per verificare la presenza di amianto sia stato effettuato solo in due edifici su tre (il 66,67%).
Risulta inoltre che nel 3,61% dei casi è stata certificata la presenza di amianto, ma l’azione di bonifica negli ultimi due anni è stata portata avanti soltanto sull’1,20% degli edifici scolastici, per mancanza di adeguate risorse finanziarie. Un dato è certo, poco meno del 45% delle scuole che sono state costruite tra il 1960 ed il 1980, anni in cui si faceva massiccio utilizzo dell’amianto per isolamenti termici ed acustici, hanno, ancora oggi, un grave problema di inquinamento ambientale, una vera e propria bomba cancerogena ad orologeria, che deve essere disinnescata nel minor tempo possibile.
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