Attualità

Ammessa alla maturità dal Tar e poi bocciata, Crepet ai genitori: “Mandare avanti così i figli significa amarli?”

Lo psichiatra Paolo Crepet, ormai celebre per le sue forti e polarizzanti affermazioni sulla scuola, sulla società, e sul rapporto genitori-figli, ha discusso recentemente, intervenendo ad alcuni eventi, a proposito di alcune questioni di grande interesse per l’opinione pubblica.

Come riporta il giornale locale Cronache Maceratesi, l’esperto è stato ospite, qualche giorno fa, a Villa Fermani in occasione del festival itinerante “Non a voce sola” a Corridonia, in provincia di Macerata. Qui Crepet ha parlato del caso dell’alunna bocciata, poi ammessa alla maturità al Tar e in seguito bocciata dopo l’esame orale dai prof causa delle sue lacune, caso su cui si è espresso anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

“Evitare ogni rischio è un mantra”

Ecco il commento dello psichiatra: “Quello che mi chiedo è: mandare avanti un figlio in questa maniera significa amarlo? Perché farlo andare avanti a forza finché, a 35 anni, il nodo verrà al pettine? Dovremmo insegnare ai ragazzi a cavarsela, dando loro gli strumenti per essere indipendenti e autonomi. E invece abbiamo tolto loro tutto e lo facciamo fin dall’asilo: niente pennarelli perché sporcano, niente colla perché è pericolosa. Evitare ogni rischio è il mantra. Ma il messaggio che passa al bambino è che è un idiota che non può fare nulla. Ma senza cadere è impossibile rialzarsi”.

“Ci sono scuole che propongono di togliere i voti perché sarebbe un trauma per gli studenti. Se uno studente vive come trauma un voto negativo bisogna essere davvero preoccupati”, ha aggiunto, parlando del tema delle scuole senza voti.

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Crepet contro il registro elettronico

Crepet ha partecipato anche ad un altro evento, lo scorso 11 luglio, all’Anfiteatro Romano di Terni, come riporta il giornale locale Umbria7. Qui l’esperto ha fatto un appello rivolto a Valditara affinchè venga abolito il registro elettronico:  “Strumento diabolico, che abbatte il contatto tra alunni e insegnanti e che nega la privacy, con un monitoraggio costante. Invenzione maledetta che ci ha fatti regredire”, ha concluso, durissimo.

Laura Bombaci

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