Tutti d’accordo con la Ministra Maria Chiara Carrozza che nella mattinata del 24 maggio ha dichiarato che potrebbe anche dimettersi dall’incarico se non ci saranno risorse adeguate per affrontare i numerosi problemi del nostro sistema scolastico.
E’ di queste ore, per esempio, il comunicato con cui Anief-Confedir dà precisi consigli alla Ministra: “Carrozza farebbe bene a chiedere la cancellazione di tutte le riforme Gelmini, perché è dal loro fallimento che sono derivati i numeri decadenti sulla formazione dell’ultimo periodo, anche a livello universitario e di occupazione”.
Ma l’Anief mette in discussione anche “l’abolizione e il ridimensionamento delle province, che gestiscono anche la manutenzione dell’edilizia delle scuole superiori”.
Su quest’ultimo punto è difficile che il Governo possa tornare indietro, visto che la riduzione delle province è un tema su cui tutte le forze politiche si sono spese negli ultimi mesi.
Ancora più complicata appare l’ipotesi di cancellare “tutte le riforme Gelmini” anche perché le disposizioni del “Piano programmatico” di voluto da Tremonti nel 2008 sono ormai state ampiamente applicate ed è difficile pensare che possano essere annullate con un decreto legge.
Nei prossimi giorni la Ministra dovrà presentarsi alle Commissioni parlamentari per presentare il suo programma di governo e sarà l’occasione per capire con maggior precisione quali sono le reali intenzioni dell’esecutivo.
Comunque che le dichiarazioni di Maria Chiara Carrozza abbiano suscitato interesse e anche un po’ di entusiasmo è del tutto comprensibile, ma non bisogna dimenticare il vecchio adagio che “le dimissioni si danno, non si minacciano e non si annunciano”.
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