Si complica ulteriormente la vicenda dei servizi di pulizia nelle scuole. Recentemente, infatti, l’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) ha svolto una serie di rillievi in merito all’affidamento del servizio da Consip.
Dopo una lunga e complessa vicenda giudiziaria e amministrativa, la Consip ha rescisso le convenzioni in atto (l’Antitrust aveva rilevato nella procedura irregolarità gravi che aveva portato all’affidamento degli incarichi ad un vero e proprio “cartello” di aziende che agivano di fatto in regime di monopolio, cosa espressamente vietata dalla legge).
Ora il Ministero ha acquisito il parere dell’Anac per capire se tale revoca tocca e in che misura anche i contratti stipulati dai singoli dirigenti scolastici.
L’Anac ha chiarito la questione precisando che i contratti validi sono solo quelli stipulati nelle Regioni che non avevano aderito alla convenzione Consip.
Più in generale l’Anac ha puntato il dito sul sistema delle proroghe degli appalti mettendo in luce i rischi di tale procedura sul piano della concorrenza e dell’economicità del servizi.
La decisione dell’Anac mette in discussione la prosecuzione generalizzata delle attività di pulizia e manutenzione connesse con il cosiddetto progetto “Scuole belle” finanziato con i fondi del “decreto Carrozza” del settembre 2013.
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