In un comunicato stampa di Cittadinanzattiva pubblicato il primo di luglio, si rende noto il fatto che di fronte all’ennesimo ritardo del Ministero dell’Istruzione e ad una promessa mancata, la stessa Cittadinanzattiva continua a battersi per la pubblicazione dei dati sulla sicurezza delle scuole e deposita un ricorso per chiedere l’ottemperanza del Ministero dell’istruzione ai fini della pubblicazione dell’Anagrafe.
Nel comunicato si scrive: “Dopo l’inspiegabile rinvio della pubblicazione dei dati in possesso del Miur (22 aprile) e la promessa che al 30 giugno l’Anagrafe sarebbe stata completata, siamo al 1 luglio e della stessa non c’è traccia. Il motivo della mancata diffusione dei dati sembra essere determinato dal ritardo di sei regioni, Lazio, Basilicata, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna che non avrebbero ancora inserito i dati delle proprie scuole sul sistema operativo comune di recente adozione (Conferenza Stato Regioni febbraio 2014), coordinato dal Ministero dell’Istruzione. Piccolo dettaglio: queste sei regioni coprono il 35% di tutte le scuole del Paese, 14.522 su 41.383.
“Continuare a decidere di investire fondi (preziosissimi!) anche su queste sei regioni – continua Bizzarri – senza conoscerne le reali urgenze, determinarne le priorità e programmarne gli interventi, è un modo di procedere contraddittorio e sbagliato”. Eppure è quello che si sta facendo con i recenti provvedimenti che, ovviamente, comprendono anche le sei regioni inadempienti.
“Questa azione è oggi ancora più urgente e necessaria in quanto lo strumento dell’Anagrafe dell’Edilizia consente sia un’oculata programmazione degli interventi già previsti dal Governo e per quelli futuri, ad opera degli Enti preposti, sia di controllare l’efficacia di quanto si sta realizzando, sia di far conoscere alle famiglie le condizioni effettive delle scuole frequentate dai propri figli”.
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