In Italia tra i giovani dilaga l’impossibilità o la difficoltà di comprendere un testo scritto, il cosiddetto analfabetismo funzionale: tale condizione porta all’impossibilità di comprendere le informazioni ponendo gli individui in una condizione di deficit di apprendimento perenne.
La conferma è arrivata anche dagli ultimi risultati Invalsi, soprattutto per l’apprendimento della matematica, con alcune regioni che devono fare i conti con la metà dei loro studenti che raggiungono risultati sufficienti anche nella semplice comprensione di un testo, e in precedenza dal gruppo statistico PIAAC – OCSE, secondo il quale gli italiani non leggono o lo fanno poco e male, con la conseguenza di non potersi spingere oltre il contenuto fattivamente materiale dei testi.
Per opporsi a questa tendenza, periodicamente vengono depositati dei disegni di legge che propongono modalità di vario genere per migliorare gli apprendimenti: l’ultimo, in ordine cronologico, è del senatore Nicola Irto, del Partito democratico: si tratta, ha spiegato lo stesso parlamentare dem, di volere “promuovere la lettura in età prescolare, dunque di contrastare sin dall’infanzia fenomeni di analfabetismo, dispersione scolastica e condizionamento psicologico tramite contenuti del web”.
L’articolato, sottoscritto anche dai senatori Cecilia D’Elia, Andrea Crisanti, Vincenza Rando e Francesco Verducci, componenti dem della commissione Cultura, prevede una serie di interventi per favorire e incentivare la lettura da parte dei bambini, anche come alternativa all’utilizzo continuativo dei dispositivi elettronici.
Si va dalla possibilità di realizzare piccole biblioteche negli asili nido e nelle scuole dell’obbligo a quella di creare spazi di lettura negli studi pediatrici, nei reparti o negli ambulatori degli ospedali, nei consultori e nei centri vaccinali.
Il ddl a prima firma Irto, inoltre, prevede la redazione di un apposito Piano triennale e l’istituzione, presso il ministero della Cultura, di un Tavolo di lavoro specifico con esperti.
“Gli interventi legislativi a sostegno dei minori e dello sviluppo culturale – ha spiegato il senatore Irto, che è anche segretario dei dem calabresi – sono sempre i più utili ma i meno considerati nel contesto attuale, che tende a produrre ignoranza e subalternità invece che conoscenza e autonomia di giudizio”.
Il senatore ricorda che “nel 2020 la Calabria aveva raggiunto il primo posto in Italia per tasso di analfabetismo, anche funzionale. Bisognava dunque individuare una buona soluzione per superare gli ostacoli alla crescita culturale dei bambini, spesso dipendenti dalla loro condizione economica e sociale”.
“Se il centrodestra vuol dividere il Paese con l’autonomia differenziata, il Partito democratico intende unire l’Italia con l’istruzione, la conoscenza e la cultura, che – ha chiosato Irto – sono le basi della libertà, della solidarietà, della democrazia e del futuro”.
Nei giorni scorsi anche la segretaria del Pd Elly Schlein, nel corso dell’iniziativa Dem “Una e indivisibile”, svolta a Napoli, è andata dritta contro il disegno di legge sull’autonomia differenziata che la Lega, come pure il Governo, intende portare in Parlamento e approvare entro la fine dell’anno.
Secondo la segretaria del Pd, “l’autonomia è pericolosissima anche sul terreno della scuola pubblica. Se l’ascensore sociale è fermo è lì che parte il problema”, perché l’Italia “è una Repubblica fondata sulla scuola”.
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