Che fare?
1. Abituare alla lettura di narrativa, saggistica, attualità, storia, al controllo di quanto letto, nei testi integrali e non solo nelle sintesi internettiane (che servono per ripassare, non per studiare). Abituare alla complessità della comunicazione umana, sia orale che scritta. Abituare all’impegno dello studio, intendendolo per quello che è, una fatica del cervello che però apre dei mondi.
2. Interrogare e farsi interrogare, sia da studenti che da adulti, con una persona che – libro davanti a sè – può valutare il grado di apprendimento. Basta un fratello, un’amica, la mamma o il figlio.
3. Serve imparare a memoria, dalle tabelline alle poesie classiche, a quelle moderne. Serve perchè crea un linguaggio e la familiarità con i costrutti diversi, serve perchè allena anche agli altri apprendimenti. Come serve l’esercizio di calcolo, servono le formule matematiche e geometriche, le equivalenze della unità di misura, la lettura delle carte geografiche ed il riconoscimento dei luoghi nel territorio, la lettura degli orari degli autobus e dei treni.
4. Serve giocare a carte, a scacchi, a mille giochi da tavolo, fare le parole incrociate ed i giochi enigmistici. Servono i social, ma per leggere non solo l’opinione di chi pensa come noi, ma anche le opinioni altrui. Servono i quotidiani nazionali, per gli approfondimenti, e quelli locali, gli uni e gli altri almeno una volta alla settimana, cartacei e non soltanto nella sintesi in rete.
5. Serve andare a vedere musei, monumenti, aree archeologiche. Senza la pretesa di vedere tutto, ma usando le guide, su carta od online per capire il senso – storico, artistico, religioso – di quello che è esposto.
6. E’ necessario avere cura della propria salute, camminare e fare esercizio fisico, per poter fare tutte le attività sopra descritte.
7. Partecipare alla vita sociale del proprio territorio, alle associazioni di rappresentanza e di solidarietà, contestare le scelte sbagliate e gli interessi di pochi, scrivere e denunciare pubblicamente
8. Considerare che mai l’umanità è stata bene come oggi(anche senza scomodare le statistiche di Steven Pilker), meno guerre, più istruzione, più durata della vita, più vaccinazioni, meno mortalità infantile, meno criminalità, più reddito disponibile.