Nella generale aspettazione del disegno di legge, forse, chi scrive, solleticato da opinioni e riflessioni anche a volte ritenute contrastanti, ritiene di dovere osservare per la conoscenza necessaria, quanto segue:in primo piano: l’idea,di uno studio-progetto basantesi sui valori di un sistema meritocratico nella scuola, e che non si fosse soffermato e, a lungo, su affermazioni generiche, incoerenti, e diverse.
In tale impegno, per la verità non facile, si è partiti dal valore raggiunto dall’insegnamento scolastico meritocratico, dall’America, dalla Germania, dalla Francia etc… evidentemente convinti che l’elemento portante principale di uno Stato era proprio quello di riguardare, con ogni possibile attenzione, sui valori personali, indi, tradotti in valore di merito nella scuola e negli altri campi della conoscenza.
Poiché il presupposto formale e sostanziale di tale avvento è basato, ovviamente, sulla reale capacità del corpo insegnante, dirigente, diversi, ivi compresi gli studenti, occorrerà, di grazia, procedere ad una rigorosa graduatoria del merito preindicato, onde, i presidi o dirigenti scolastici, SARANNO VALUTATI DAL CORPO DOCENTE E DAL CORPO STUDENTI; i docenti,a loro volta, SARANNO VALUTATI DAL CORPO PRESIDI-DIRIGENTI E DAGLI STUDENTI; così gli studenti, a loro volta, SARANNO VALUTATI DAI PRESIDI-DIRIGENTI E DAI DOCENTI.
Solo in quest’ottica, il merito nella scuola, potrà essere l’elemento risolvente, delle troppe carenze, e delle tante contraddizioni.
Ciò, seriamente recepito, potrà, per chi scrive, avere il merito di salvare gli Stati: in campo economico; in campo industriale; in campo commerciale; e, conseguentemente occupazionale.
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