Per fare una sintetica anamnesi storica dei regolamenti sulle classi di concorso bisogna riferirsi primariamente al decreto ministeriale del 3 settembre 1982 che è stato modificato alla fine degli anni 90 dai seguenti due decreti ministeriali:
1. I laureati fino all’a.a. 2000/01 possono seguire la normativa prevista dal D.M. n. 334 del 24.11.1994 oppure la normativa prevista del D.M. n. 231 del 28.03.1997.
2. I laureati a partire dall’a.a. 2001/02 devono seguire la normativa prevista dal D.M. n. 231 del 28.03.1997
Questi due Decreti Ministeriali vengono pensati dall’allora ministro Berlinguer per ridurre il numero delle classi di concorso, ritenuto eccessivo e inadeguato alle riforme in atto. Dal 1982 sono dovuti passare 16 anni per vedere una riforma sulle classi di concorso. Fu il 1998 l’anno in cui con il DM 39 si attuò una vera e propria riforma delle classi di concorso. Con il DM 39/98 , infatti, si costituirono i famosi “Ambiti disciplinari” in cui si aggregarono più classi di concorso, al fine di snellire e rendere più economiche le pratiche procedurali dei concorsi a cattedra. Si ricorda, anche per dare un contributo storico riguardo l’intervento fatto dall’On. Anita Di Giuseppe (IDV), che per quanto riguarda matematica e fisica il Ministro Berlinguer accolse il parere del CNPI che prevedeva la corrispondenza tra l’abilitazione 49/A e le abilitazioni 38/A e 47/A, ma non il viceversa. Oggi dopo altri 14 anni dal 1998 , l’esigenza rinnovata di snellire e rendere più economiche tutte le prossime procedure concorsuali , stanno spingendo, con il piede sull’acceleratore, il Ministro Profumo ad attuare nuovi accorpamenti e riduzioni delle classi di concorso. Sappiamo con certezza che ciò viene fatto anche per ragioni puramente economiche , ma chiediamo attenzione nell’accorpare ed soprattutto chiediamo capacità di ascolto rispetto ai pareri provenienti dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.