Era inevitabile e facilmente prevedibile: lo sblocco della vicenda scatti ha dato immediatamente il via ad un ricco contenzioso che – stando almeno alle dichiarazioni dei Ministri interessati – si sta risolvendo a favore dei dipendenti della scuola.
Il problema delle posizioni economiche degli Ata verrà risolto con un provvedimento legislativo in fase di perfezionamento, mentre più di 4mila docenti verranno rapidamente assunti su altrettanti posti di sostegno.
A questo punto anche i dirigenti scolastici sperano in una soluzione del loro problema, che per la verità richiede somme di denaro non particolarmente elevate.
La questione riguarda il Fondo Unico nazionale, quello – per intenderci – che serve a pagare la retribuzione accessoria. In realtà sulla materia esistono già contratti integrativi regionali sottoscritti fra le parti e quindi non dovrebbero esserci difficoltà.
Ma così non è perché i contratti registrati riguardano solo alcune regioni, mentre per la maggior parte dei casi Mef e Funzione Pubblica non hanno dato parere favorevole.
Anzi, il Mef vorrebbe calcolare il fondo con modalità diverse che penalizzerebbero i dirigenti scolastici.
Secondo l’ANP, se si procedesse seguendo le indicazioni del MEF, la retribuzione dei dirigenti verrebbe decurtata di almeno 2mila euro all’anno.
Il sindacato di Giorgio Rembado commenta la vicenda in modo sarcastico.
“Vorremmo finalmente sapere chi sia il “datore di lavoro” cui fare riferimento, visto che i contratti integrativi nazionali e regionali vengono firmati con uffici del Miur, ma è poi il Mef che decide se ed in quale misura dar loro applicazione”.
“Se siamo diventati dipendenti del Mef gradiremmo saperlo – aggiunge l’ANP – almeno forse entreremmo a parte dei numerosi (ed intoccabili) privilegi di cui essi hanno finora goduto”.
I dirigenti dell’ANP vanno anche oltre: “Se i patti sono pezzi di carta, non lo sono per una parte sola: e, se vi saremo costretti, siamo pronti a trarne tutte le conseguenze”.
E così per giovedi 23 gennaio il maggior sindacato dei dirigenti scolastici promuove anche una manifestazione nazionale, con tanto di sit-in davanti alla sede del Miur alle 11,30.
Anche per i dirigenti ci sarà qualche politico di peso disposto a puntare i piedi e a chiedere la soluzione di un problema che si trascina da tempo?
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