Gli insegnanti non protestano solo in Italia: lunedì 27 novembre si è svolto un partecipato sciopero da parte dei docenti in servizio nei 500 licei e istituti superiori francesi all’estero.
La protesta, organizzata dal principale sindacato transalpino, è stata attivata contro i tagli di bilancio e le soppressioni di posti di lavoro previste dalla finanziaria francese in arrivo.
Il sindacato – scrive l’Ansa – denuncia “l’insufficienza” delle risorse destinate dallo Stato ai licei francesi nel bilancio 2018 e chiede al governo di rivedere lo “scandaloso azzeramento di dotazioni per 33 milioni di euro” previsto dal bilancio 2017 in corso, definito “un colpo senza precedenti inferto alla scuola pubblica”.
Sempre secondo fonti sindacali, i provvedimenti condurranno alla cancellazione di “oltre 500 posti di insegnanti titolari, cioè l’8% degli effettivi attuali” per i prossimi 3 anni.
Su Le Figaro, una insegnante di Storia, Anne-Sophie Letac, lancia un appello: “Presidente – scrive, rivolta ad Emmanuel Macron – non sacrifichi i licei francesi all’estero!”.
Secondo la docente, dal 2018 saranno tagliati 180 posti di insegnanti residente nella rete estera. I licei e scuole superiori francesi fuori dal territorio nazionale contano 492 istituti in 137 paesi, ai quali sono iscritti 350.000 studenti, dei il 40% francesi e il 60% stranieri.
In Italia, l’ultimo sciopero della Scuola si è svolto lo scorso 10 novembre, organizzato per volontà dei sindacati di base e di altre organizzazioni minori, anche in questo caso per rivendicare maggiori risorse per il comparto Scuola e le modifiche di diverse norme in vigore, introdotte soprattutto a seguito dell’ultima riforma del Governo Renzi: l’adesione è stata ridotta, attorno al 2 per cento.
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