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Anche Cisal e Snals scioperano il 4 giugno. I Cobas ci provano l’11 maggio

Allo sciopero generale della scuola indetto per il 4 giugno prossimo parteciperanno non solo i sindacati confederali ma anche Snals e Cisal.

E si è in attesa di conoscere le decisioni della Gilda la cui direzione nazionale è riunita dalla mattina del 10 maggio e conta di far conoscere il proprio orientamento nella giornata dell’11 quando il problema sarà affrontato in sede di Assemblea nazionale.
Per la giornata dell’11 maggio, intanto, è confermato lo sciopero proclamato dai Cobas che chiedono aumenti di stipendio più che consistenti (300 euro a testa) e la copertura di tutti i posti vacanti attraverso l’assunzione di docenti precari.
E in occasione dello sciopero i Cobas organizzano anche una manifestazione nazionale a Roma: la riuscita dell’iniziativa potrebbe fare da apripista ad un adesione significativa allo sciopero di fine anno.

Lo Snals, nel denunciare i gravi ritardi del Governo in relazione all’emanazione degli atti conseguenti l’intesa del 6 aprile scorso, sottolinea che “rinnovo dei contratti, stabilizzazione di tutto il personale precario e questione previdenziale costituiscono i motivi centrali della protesta”.

La Cisal per parte sua rende nota l’adesione allo sciopero dei confederali con un comunicato che nei toni e nei contenuti ricorda quello di Cgil, Cisl e Uil.
“La Cisal Scuola – si legge infatti nel comunicato – prende atto che gli impegni assunti dal Governo nei confronti del personale della scuola non  vengono mantenuti e che, purtroppo, la latitanza del Governo dimostra che  la scuola stessa non viene considerata come  un investimento, ma come un problema per il nostro Paese. Un atteggiamento così irresponsabile non lascia altra alternativa  al sindacato  se non quella di  dare una risposta ferma”
Secondo la Cisal, “contro l’arrogante silenzio del Governo, che ha deluso tutte le aspettative del mondo della scuola”, l’unica strada è appunto quella di uno sciopero generale.
Nella Gilda il dibattito si preannuncia vivace: c’è chi vorrebbe aderire allo sciopero del 4 giugno e chi pensa invece che sarebbe meglio “distinguersi” dai confederali e confermare l’iniziativa preannunciata qualche settimana fa, bloccando gli scrutini di fine anno.
Su questa alternativa pesa tuttavia la questione delle date: dal giorno 4 devono passare almeno 7 giorni per un altro sciopero e quindi il blocco degli scrutini potrebbe iniziare solo il 12 giugno, ma a quel punto molte scuole potrebbero aver già svolto tutte le operazioni.
 
Reginaldo Palermo

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