Sono una docente diplomata magistrale che dal 2005 ha sempre insegnato nelle scuole pubbliche primarie.
Quando ho iniziato a insegnare ero una ragazza di 23 anni che con tanta buona volontà si è approcciata a questo nuovo mondo del lavoro, forse per caso, senza avere alcuna particolare “vocazione”.
Adesso sono trascorsi dodici lunghi anni scolastici, anni che mi hanno fatto diventare grande , anni nei quali credo di avere più imparato che insegnato, anni che ricordo con grande orgoglio e gioia.
Poi, è arrivato l’anno 2015, anno in cui, tutto il mio servizio, tutto il mio sapere, tutta la mia energia è svanita grazie ad una parola “ricorso”. Io non avevo aderito a quel ricorso, quello giusto, quello che ti dava il ruolo, quello che faceva “entrare”.
Così i miei dieci lunghi anni di servizio scolastico sono sfumati, svaniti nel nulla perchè ormai la graduatoria non esisteva più, si doveva fare RICORSO, eh già, proprio così.
Ho provato di conseguenza anche io a fare ricorso a spendere soldi nel giusto avvocato ma, per un destino beffardo non ho mai vinto, eppure, stessi titoli, tanto servizio e tanta passione, non sono bastati, ho mollato.
Io ho lasciato, ho lasciato perchè non potevo più servire uno Stato in cui la giustizia non è uguale per tutti.
Credo e spero che le mie parole portino ad una riflessione,
una maestra diplomata fuori servizio
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