Fumata “grigia” per lo slittamento di 8 mesi dei termini per conseguire pensioni anticipate, ma a “bianca” per l’accoglimento di oltre 23mila abilitati e abilitandi nell’ultimo triennio che così, dopo tanto penare, verranno accolti nelle graduatorie ad esaurimento. È questo l’esito dell’annunciato esame da parte delle commissioni della Camera degli emendamenti al decreto Milleproroghe, che ora è atteso solo dalla formalità dell’approvazione finale in Aula (prevista la prossima settimana). L’emendamento prevede dunque una deroga all’impermeabilità delle liste di attesa provinciali, dove oggi sono già collocati oltre 210mila abilitati. Con il risultato che le graduatorie torneranno ad essere costituite da oltre 230mila candidati.
“I termini per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento – si legge nell’emendamento approvato – sono prorogati per i docenti che hanno conseguito l’abilitazione dopo aver frequentato i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (Cobaslid), il secondo e il terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A, il corso di laurea in scienze della formazione primaria, attivati negli anni accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11”.
Entusiasmo per l’esito dell’emendamento viene espresso dall’on. Antonino Russo (Pd), primo firmatario del testo approvato: siamo di fronte, sostiene Russo, ad “una significativa novità e segna una discontinuità nelle politiche sulla scuola degli ultimi anni. In questi giorni, grazie anche al nuovo contesto politico ed alla disponibilità del ministro dell’ istruzione Francesco Profumo abbiamo ricercato e trovato un punto di convergenza e di equilibrio, che ci ha permesso di raggiungere questo nobile risultato”.
Secondo Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, l’emendamento “è un atto dovuto al precariato della scuola che ha pagato pesantemente i tagli lineari del Governo Berlusconi e che comunque rimane in attesa del varo di un piano di stabilizzazioni da parte dell’attuale governo. La scuola pubblica italiana ha bisogno di risorse per poter concorrere al risanamento del paese con le competenze che le assegna la Costituzione”.
Anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che aveva rivendicato questa soluzione sottoponendola ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, reputa l’accoglimento dei precari nelle GaE come l’atto che mette “fine a una disparità di trattamento che discriminava quel personale che è stato abilitato tra il 2008 e il 2011, dopo la chiusura delle Ssis, dalle Università, a seguito del superamento di corsi a numero chiuso. Già nell’ottobre 2008, con un emendamento analogo, eravamo riusciti a riaprire le graduatorie per gli abilitati iscritti nell’a. s. 2007-2008. In questi tre anni, di contro, le scuole hanno reclutato dei docenti per strumento musicale, anche non provvisti della specifica abilitazione. Oggi, finalmente, si cambia strada” grazie “a tutti quei deputati e forze politiche che in questi anni hanno più volte sostenuto questi 23.000 docenti”.
L’Anief ha aggiunto che ora chiederà al Parlamento di approvare un ordine del giorno che impegni il Miur, all’atto dell’aggiornamento straordinario delle graduatorie, ad inserire tutti i docenti abilitati con i corsi DM 21 e DM 85, e a reinserire tutti i docenti precedentemente inseriti, nelle stesse graduatorie ad esaurimento, come la legge 143/2004 impone.
Decisamente “freddino” appare invece la reazione della Cisl Scuola, che tramite il proprio segretario, Francesco Scrima, fa sapere che “la riapertura delle graduatorie ad esaurimento rischia di essere una ‘non soluzione’, se non si affronta in termini complessivi il problema del reclutamento dei docenti, agendo in due direzioni: accelerare i tempi di svuotamento delle graduatorie e riaprire un canale ordinario di accesso all’insegnamento, dando opportunità e prospettive anche ai più giovani”. L’inserimento di 23mila nuovi abilitati nelle Gae, quindi, deve essere forzatamente abbinato ad un convinto “processo di stabilizzazione” dei precari, “avviato col piano triennale dello scorso anno, perché diversamente l’attuale squilibrio tra domanda e offerta di lavoro non potrà che farsi ancora più drammatico. In questo caso – conclude Scrima – l’ingresso in graduatoria rischierebbe di alimentare solo illusioni prive di reale prospettiva”.
La questione emendamenti non è però finita: nella mattina del 20 febbraio i deputati del Partito Democratico tenteranno l’ultimo “assalto” per spuntare anche quello che prevede la possibilità di mandare in pensione il personale scolastico con il previgente regime ma maturando i requisiti entro il 31 agosto 2012 anziché il 31 dicembre scorso: “se questo avvenisse il – ha detto il capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni – saremmo davanti ad un vero poker d`assi a dimostrazione della discontinuità con le scelte politiche precedenti”.
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