Ritmi frenetici, luci artificiali, uso incontrollato di strumenti elettronici stanno causando l’aumento di disturbi del sonno che possono avere effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita del bambino ma anche dei genitori. Non stupisce, quindi, che siano uno dei principali fattori di ansia per mamme e papà e uno dei motivi più frequenti di visita dal pediatra o neuropsichiatra infantile.
I più comuni disturbi sono: insonnia (20-30%), parasonnie (25%), disturbi del ritmo circadiano (7%), disturbi respiratori del sonno (2-3%), disturbi del movimento legati al sonno (1-2%), ipersonnie (0,01-0,20%).
In modo particolare, dicono gli esperti, “nella prima infanzia predominano difficoltà di addormentamento e risvegli frequenti, parasonnie (ad esempio pavor notturno o risvegli confusionali) o i disturbi respiratori del sonno (ad esempio sindrome delle apnee ostruttive), mentre nelle età successive possono comparire con maggiore frequenza disturbi del ritmo circadiano e disturbi del movimento correlati al sonno, e soprattutto in adolescenza, disturbi legati alla scarsa igiene del sonno, favoriti dagli stili di vita scorretti.
Tra le prime cause di disturbo del sonno ci sono i fattori genetici e l`ordine di nascita: alcuni studi riportano una maggiore frequenza di insonnia nei primogeniti e nei figli unici. Anche un`eventuale depressione materna può essere all`origine di una insonnia in un bambino: il 38% delle madri di “cattivi dormitori” ha sintomi nevrotici e/o depressivi, l`85% sentimenti ambivalenti nei confronti del bambino.
Gli errori di comportamento dei genitori possono, invece, manifestarsi durante i risvegli, tra questi la tendenza, per esempio, ad accorrere subito e a prendere in braccio il bambino sia all`addormentamento che durante i risvegli e l`abitudine alla condivisione del letto dei genitori, il cosiddetto cosleeping.
Un altro fattore molto importante è la modalità di alimentazione: i risvegli notturni a 6 e a 12 mesi sono più frequenti nei bambini allattati al seno: 52% contro 20% di quelli allattati artificialmente (verosimilmente legato all`allattamento a domanda, più frequente nei bambini allattati al seno).
Inoltre, sostengono gli eserti, una cattiva qualità del sonno può comportare diversi disturbi che molti non attribuiscono ad una alterazione del sonno: ridotte performance scolastiche e problemi di apprendimento (il 28% dei bambini con insufficiente quantità di sonno si addormenta a scuola una volta a settimana; il 22% facendo compiti; il 32% è troppo stanco per fare sport); sonnolenza, disattenzione, ridotta memoria di lavoro, scarso controllo impulsi e disregolazione del comportamento rischio traumi accidentali; obesità, disturbi metabolici, predisposizione al diabete; aumento rischio di sviluppare ADHD, disturbo oppositivo-provocatorio e disturbi depressivi; in adolescenza abuso di alcool, cannabis e altre droghe, depressione, intenzioni suicidarie.
Ma non solo, sembra accertato che il problema del sonno del bambino può avere ripercussioni su tutto l`ambito familiare determinando una scarsa salute fisica e mentale dei genitori, favorendo lo sviluppo di una depressione materna e un notevole stress familiare. E` infine da considerare che molti casi di abuso al bambino e addirittura di infanticidio sono da attribuire alla deprivazione di sonno dei genitori.
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