Categorie: Generico

Anche i libri di storia sono “comunisti”

Il cerchio si chiude. Ecco a cosa serviva il gran polverone mediatico suscitato dalla notizia dei giorni scorsi della proposta di legge della deputata del Pdl Gabriella Carlucci di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta per esaminare l’imparzialità dei libri di storia contemporanea, il cui scopo dichiarato sarebbe quello di porre fine alla situazione “grave” e “vergognosa” di indottrinamento ideologico, che “molti libri di testo” hanno perpetrato “negli ultimi cinquant’anni” della storia d’Italia.
Sulle prime non sembrava neppure una cosa seria, ma una boutade. Di solito le commissioni parlamentari d’inchiesta sono avviate su materie di pubblico interesse quali mafia, disastri naturali, stragi, ed hanno nelle indagini “i poteri dell’autorità giudiziaria” (Cost. art.82). Per questo, la proposta di istituire una commissione che indagasse, per diciotto mesi e al costo di 50.000 euro, sull’imparzialità dei libri di storia era apparsa spropositata.
Visti anche gli inconsistenti esempi riportati di testi incriminati ed accusati di “indottrinamento ideologico” e di “fabbrica di pensiero partigiano, anche fazioso e spesso superficiale”, l’idea era apparsa più il pretesto di un comizio elettorale che un fatto da cui aspettarsi un seguito.
Oggi ne abbiamo la conferma. Il pretesto, ad un mese dalle elezioni amministrative, è sempre quello di scatenare il solito cavallo vincente dell’anticomunismo: una strategia comunicativa in grado di fare audience, presa sugli animi e ricompattare le fila.
La notizia odierna infatti, lanciata dalle agenzia di stampa e rimbalzata su tutti i media, è di un messaggio inviato dal premier all’Associazione nazionale delle mamme, riunite a Padova, nel quale si accredita l’immagine di un governo “amico delle donne e soprattutto delle mamme”. Fra i vari meriti, quello di favorire la scelta di “quale educazione dare ai figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia”.
Nel messaggio, confezionato ad arte, si sottolinea anche che le donne sono più brave di degli uomini, a scuola e sul lavoro, e che il governo valorizza queste qualità anche al proprio interno grazie a “ministri donne e mamme che sono attivissime e bravissime”.

Anna Maria Bellesia

Articoli recenti

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024

Grammatica valenziale, esempi e pratiche: perché è importante agire sul ragionamento più che sulla memoria

La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…

22/12/2024

Cooperative learning, cosa fa l’insegnante facilitatore? Ecco come svolgere bene questo ruolo

Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…

22/12/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, prezzo scontato: approfitta della promozione

La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…

22/12/2024

Concorso dirigente tecnico, domande fino al 23 gennaio: le videolezioni e il simulatore

Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…

22/12/2024

Concorso Dsga 2024, domande dal 16 dicembre al 15 gennaio: bando pubblicato, come prepararsi

Lo scorso 16 dicembre è stato pubblicato il bando del concorso ordinario per funzionari e…

22/12/2024