Pensiamo al caso della Sicilia, che, chissà perché, costituisce, come sempre, un mondo a parte.
Oggi all’Usr Sicilia si è tenuta una riunione sulla razionalizzazione della rete scolastica a seguito della Legge finanziaria e riapertura termini per la mobilità e mutamenti di incarico dei Dirigenti Scolastici. Il Dirigente Coordinatore, ad apertura dei lavori, dopo aver richiamato la Legge finanziaria in vigore, ha informato le OO.SS. Regionali dell’Area V che occorre procedere alla soppressione d’ufficio dell’autonomia di ben 99 istituzioni scolastiche siciliane che si trovano al di sotto del tetto minimo per potere funzionare dal prossimo anno scolastico. Ovviamente non toccando le scuole – anche se sottodimensionate – i cui Dirigenti Scolastici non hanno il contratto in scadenza al 31 agosto prossimo.
Anche i presidi diventano soprannumerari
E questo perché, volente o nolente, bisogna obbedire alla Manovra con la soppressione d’ufficio dell’autonomia di alcune istituzioni.
E qui scatta il problema della soprannumerarietà. Mentre si attende il Ccni sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, l’Amministrazione ha informato le OO.SS. Regionali dell’Area V che quanto prima diramerà una nuova circolare sulla mobilità dei dirigenti, riaprendo i termini della stessa per tutti gli interessati, con allegato l’elenco delle scuole soppresse e quello delle scuole normodimensionate.
Ciò significa che tutte le istanze di mobilità già presentate sono nulle e non dispiegheranno effetto alcuno; tutti i Dirigenti Scolastici in servizio hanno titolo a presentare una nuova istanza di mobilità/mutamento di incarico senza poter fare riferimento alcuno a quanto precedentemente inoltrato. Scontato che anche i Dirigenti Scolastici che non avevano presentato istanza a suo tempo, adesso possono produrla nei termini
Ciò significa che tutte le istanze di mobilità già presentate sono nulle e non dispiegheranno effetto alcuno; tutti i Dirigenti Scolastici in servizio hanno titolo a presentare una nuova istanza di mobilità/mutamento di incarico senza poter fare riferimento alcuno a quanto precedentemente inoltrato. Scontato che anche i Dirigenti Scolastici che non avevano presentato istanza a suo tempo, adesso possono produrla nei termini
Mentre per i docenti si è in grande ritardo, per i dirigenti, però, si cerca di fare in fretta.
A questo proposito l’Usr Sicilia stima che addirittura domani o dopodomani potrà mettere in linea gli allegati di cui sopra e fissare il termine ultimo entro cui si dovrà produrre la nuova istanza e si ipotizza la data del 28 luglio p.v., ovviamente con possibile slittamento della stessa in caso di non tempestiva pubblicizzazione delle sedi a disposizione.
A questo proposito l’Usr Sicilia stima che addirittura domani o dopodomani potrà mettere in linea gli allegati di cui sopra e fissare il termine ultimo entro cui si dovrà produrre la nuova istanza e si ipotizza la data del 28 luglio p.v., ovviamente con possibile slittamento della stessa in caso di non tempestiva pubblicizzazione delle sedi a disposizione.
Nel frattempo l’Usr isolano ha un’altra patata bollente per le mani: prioritariamente valutare i tempi della definizione e conclusione della prova concorsuale dei 416 presidi “congelati” già svoltasi, in maniera tale da consentire a tutti i dirigenti scolastici dell’isola di accedere a pari condizioni alla procedura di mobilità.
Insomma , in questa estate di caos generale nel mondo della scuola, ci mancavano pure i presidi soprannumerari. Qualche voce maligna sussurra che è un caso tutto tipicamente meridionale, questo dell’elevato numero di scuole, anche con pochi alunni, e dunque ben venga il dimensionamento.
In un interessante articolo su la Padania viene sottolineato come esistono enormi differenze tra gli accorpamenti nelle regioni settentrionali e quelle meridionali. In Lombardia,ad esempio, quasi tutte le scuole sono già istituti comprensivi (esistono 640 istituti comprensivi, 88 scuole secondarie di primo grado e 185 circoli didattici da accorpare); sempre in Lombardia sono solo 8 le scuole che hanno meno di 500 alunni senza una deroga, mentre al sud si calcolano circa 600 scuole addirittura sotto il 300 studenti.
In un interessante articolo su la Padania viene sottolineato come esistono enormi differenze tra gli accorpamenti nelle regioni settentrionali e quelle meridionali. In Lombardia,ad esempio, quasi tutte le scuole sono già istituti comprensivi (esistono 640 istituti comprensivi, 88 scuole secondarie di primo grado e 185 circoli didattici da accorpare); sempre in Lombardia sono solo 8 le scuole che hanno meno di 500 alunni senza una deroga, mentre al sud si calcolano circa 600 scuole addirittura sotto il 300 studenti.
La manovra, dunque, secondo La Padania, rappresenta un giro di vite per le regioni del sud, dove non è mai stata adeguata la rete scolastica ed esiste un rapporto docenti alunni molto più alto che al nord.
Si tratta dei soliti pregiudizi? Fatto sta che le presidenze diminuiscono, il concorso incombe e ormai la soprannumerarietà è un guaio comune. Mal comune, mezzo gaudio…