Categorie: Politica scolastica

Anche l’Anief sciopera il 13 novembre

Il fronte anti legge 107 che ha deciso di farsi sentire attraverso uno sciopero del comparto si sta progressivamente allargando. 

Come si ricorderà lo sciopero era stato inizialmente proclamato da dai Cobas ai quali si erano quasi immediatamente uniti Unicobas e CUB.

Un paio di giorni fa si è aggiunto il SISA, mentre è di queste ore anche l’adesione dell’Anief di Marcello Pacifico.

“Tra i motivi della protesta – spiega l’Anief – spiccano la chiamata diretta del nuovo personale assunto, compresi gli oltre 100mila docenti e Ata che ogni anno chiedono trasferimento; il nuovo merito professionale che riguarderà solo una ristretta cerchia di lavoratori individuata in primis dal preside; la mancata stabilizzazione di oltre 100mila docenti precari (magistrali, con Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria, estero e altri ancora) e quasi 30mila amministrativi, tecnici e ausiliari”.

A questo punto gli schieramenti in campo sembrano piuttosto chiari: da un lato il sindacalismo di base convinto che sia necessario uno sciopero del comparto scuola per sottolineare la rilevanza (e forse anche la centralità) dei problemi della scuola, dall’altro i sindacati rappresentativi che invece ritengono più importante legare la protesta della scuola a quella del pubblico impiego.

Sindacati che, tra l’altro, sono anche reduci dalla non brilante figura fatta in occasione delle manifestazioni svoltesi in diverse città italiane sabato 24 ottobre.

Resta un dubbio sulla posizione che assumerà la minoranza della Flc che fa riferimento alla componente “Il sindacato è un’altra cosa” che non molto tempo fa aveva diramato un documento per prendere le distanze nei confronti dell’immobilismo dei sindacati confederali e anche della stessa Flc.

Reginaldo Palermo

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