Troppi ormai sono gli interventi, sostiene il comunicato dell’UsbScuola, per smantellare la scuola pubblica.
Oltre alla legge approvata dalla regione Lombardia, con cui si da ai dirigenti scolastici la possibilità di reclutare direttamente i docenti annuali, aggirando le graduatorie provinciali basate su requisiti oggettivi (titoli ed anni di esperienza), e alla quale altre regioni si stanno adeguando, in Parlamento accordi bipartisan stanno rafforzando la presenza delle aziende private nella gestione delle scuole.
Ma non solo, continua il comunicato, a giorni partirà l’annuale esame Invalsi (lo strumento individuato dalla stessa BCE per ridurre i costi mediante la classificazione delle scuole e degli insegnanti) che insieme alla chiamata diretta dei docenti, la modifica dei meccanismi di assunzione e licenziamenti facili, la “meritocrazia”, l’innalzamento dell’età pensionabile e il blocco dei contratti, sono la prova evidente della volontà di smantellare la scuola per regalarla ai privati.
Il contrasto dell’USB a questa grave e pericolosa situazione della scuola si combina pienamente all’opposizione al pacchetto Monti-Fornero sul mercato del lavoro, che condanna i giovani ad un futuro di precarietà e smantella le tutele per tutti i lavoratori.
L’USB dà appuntamento a tutti coloro che intendano approfondire questi temi al convegno “Come e perché la scuola paga la crisi economica”, riconosciuto dal MIUR ed organizzato dal CESTES, la mattina del 21 aprile sempre a Milano, dalle ore 9.00 alle 14.00, presso L’OFFICINA DEI BENI COMUNI, in via Arbe 50.
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