Parlare di “Coloriamo il nostro futuro” é come osservare basiti un fiume in piena: quando passa, trascina inesorabile tutto ciò che incontra, troppo impetuoso per resistergli.
La similitudine calza perfettamente:ne troppo grande, né troppo piccola. Come una scarpa.
Il progetto educativo nazionale resta il fiore all’occhiello della scuola italiana: uno strumento didattico dalle straordinarie ricadute pedagogiche.
Tant’è dal 2001. Coloriamo ha un colore che lo contraddistingue: il verde delle montagne. Coloriamo ha un simbolo che non si confonde: il tricolore proteso lungo tutto lo stivale. E poi si giova dell’ entusiasmo di un esercito di piccoli cittadini: la classe dirigente di domani.
L’hanno constatato anche in Campania dove si é tenuto, dal 15 al 18 maggio, il XIV convegno nazionale dei minisindaci e mini presidenti dei parchi d’Italia. Location: Telese terme. Un successo con i meriti da ascrivere a molti e, in modo particolare, all’instancabile dirigente di Telese Terme Luigi Pisaniello e all’ambizioso sindaco della cittadina telesina Pasquale Carofano.
Coloriamo è l’esempio della scuola che fa rete, aborrendo i confini, apatia e pastoie burocratiche: lo sa il Miur, lo sanno dalle Dolomiti ti sino alla Sicilia. Quando leggi i numeri della manifestazione, suol venir voglia di stringere la mano agli organizzatori: otto regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto) più due (Umbria e Toscana) quest’ anno come osservatrici, 12 parchi, 80 scuole, 500 persone coinvolte giorno dopo giorno. E ancora: educatori, presidi e amministratori. L’idea di fondo, nata a Castellana sicula con la dirigente in quiescenza Franca Albanese, è sempre la stessa,ma mai scontata o banale : promuovere la cittadinanza attiva tra le giovani generazioni coniugando il rispetto della natura con l’educazione alla legalità . Dai dirigenti in giù tutti pensano che il cambiamento della società passa attraverso le nuove generazioni. Va da se che nulla debba essere lasciata al caso. Non solo proclami, ma anche fatti. I discenti disquisiscono sull’imprescindibilità delle regole e dell’impegno politico nei rispettivi consigli comunali dei ragazzi per poi ritrovarsi intorno alle bellezze di una montagna e dentro i palazzi della politica. Quest’anno la scelta é caduta sul parco del Taburno in provincia di Benevento: le montagne parlano, parlano la lingua degli alberi, del vento, degli animali, della gente. E i ragazzi ascoltano incantati.
Il momento istituzionale è stato altrettanto solenne e mai così emozionante. Uno: visita al Senato e incontro con il presidente Pietro Grasso. Emozioni a iosa. Due: visita al Quirinale e alle sue straordinarie sale. La Calabria, referente regionale Cettina Napoli, resta una colonna del progetto Coloriamo, grazie al contributo della scuola capofila di Taverna nella persona della preside Concetta Fichera, grazie alle scuole di Sersale con la partecipazione di Zagarise, Petroná, Spezzano della Sila e le comunità educanti “Casalinuovo”, “Don Milani-Sala”, “Patari-Lodari”, “Mater Domini” e Convitto Galluppi di Catanzaro. La nostra regione, cinquanta le persone coinvolte, ha anche espresso il minipresidente nazionale dei parchi: Irene Cannistrá, scuola media di Taverna con natali di Albi, è il baby sindaco d’Italia . Democrazia partecipata, ecologia, geografia, storia, arte, gastronomia, folclore, valorizzazione aree protette, scambi culturali: quando si parla di Coloriamo ,
l’elenco si fa lungo e si diventa prolissi senza però tediare nessuno. Dire che Coloriamo é una gita scolastica è un eufemismo: c’é tanto altro ancora e da tre lustri sta bene insieme. Arrivederci al prossimo anno: Coloriamo torna in Sicilia nel 2015, lo fa per la prima volta nel parco dei Nebrodi.
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