”Rispetto a questa cifra – ha detto Macrì – siamo fortemente delusi, perché è una cifra inferiore, rispetto a quella dell’anno scorso, in più non garantisce quel minimo di progettualità che ogni scuola deve avere”.
Interrogato sui contraccolpi per le casse pubbliche in caso di chiusura delle scuole paritarie, il presidente di Fidae ha evidenziato che ”il costo medio di un alunno di scuola statale, calcolando solo le spese correnti, è all’incirca di 7000 euro all’anno” da moltiplicare per i circa 300mila studenti che frequentano al momento istituti parificati. In tale quadro, Macrì ha sottolineato come, a fronte delle numerose consultazioni sul ddl Scuola tenute a livello istituzionale, ”la conclusione è che la scuola paritaria in Italia rimane ancora marginale, non è considerata parte integrante dell’unico sistema scolastico nazionale, contraddicendo, in questo modo, la legge 62 del 2000 e non solo: si vanno a contraddire tante risoluzioni che sta emanando l’Unione europea. L’ultima di queste – ha puntualizzato don Macrì – è del 2012, nella quale si dice espressamente che gli Stati dell’Unione europea non devono assolutamente stabilire discriminazioni tra le scuole cosiddette statali e le scuole cosiddette paritarie”.
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