Scrivo in qualità di Presidente del Consiglio di Istituto della scuola G. Rossello di Milano, in via Goldoni 68, una delle scuole paritarie di Milano, d’Italia. Io, come altri genitori, abbiamo appreso che il recente Decreto Rilancio ha destinato fondi a sostegno delle più svariate attività economiche e produttive per fronteggiare questo periodo emergenziale. Tra questi sono stati stanziate risorse destinate alla scuola statale affinché potesse sostenere economicamente tutte le attività connesse con l’inizio del nuovo anno scolastico. Alle scuole paritarie, che hanno le medesime esigenze, non è stato concesso niente altro se non la parziale copertura dei mancati introiti dovuti al versamento delle rette a fonte di un miliardo e mezzo destinato alla scuola tutta.
Tuttavia, l’impegno degli insegnanti per la didattica a distanza è stato molto maggiore in questo periodo emergenziale, senza contare il costo aggiuntivo che il personale ha dovuto sostenere per l’acquisto delle attrezzature informatiche adeguate. Sono fiera di poter dire che la scuola che rappresento ha fornito agli studenti più di 10 ore settimanali di video lezioni, oltre aver fornito ulteriori materiali per studiare e approfondire tutte le materie in programma. Con orgoglio dico che più di cento bambini (con le proprie famiglie) hanno lavorato a un video in cui ognuno ha detto grazie alle insegnanti e alle suore per tutto l’impegno che hanno messo per far sentire la loro presenza e farli studiare, seriamente e serenamente, nonostante le difficoltà del momento.
Il dibattito in corso in questi giorni su tutti i quotidiani, ci ricorda che le scuole paritarie offrono formazione e istruzione a circa 900.000 studenti in Italia di ogni ordine e grado, spesso facendosi carico di accogliere gli studenti con disabilità che non trovano sufficiente supporto nelle scuole statali.
Le scuole paritarie sono finanziate dalle rette pagate delle famiglie che frequentano e, in molti casi, integrate con il patrimonio degli ordini o delle fondazioni che le conducono. Non sono pertanto in grado di accollarsi il costo delle procedure previste per la riapertura. Infatti in assenza di opportuni finanziamenti, molti di esse si troveranno nella difficile scelta di chiudere o di aumentare le rette a livelli insostenibili per le famiglie. Ciò faciliterebbe la dispersione scolastica o caricherebbe le scuole pubbliche di un ulteriore onere per accogliere gli studenti che dovessero eventualmente rimanere orfani della formazione offerta dalle scuole paritarie. E’ noto infatti che le scuole paritarie permettono al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7.000 euro ad alunno.
Sono quindi sicura che il Governo prenderà gli opportuni provvedimenti a sostegno delle scuole paritarie, anche solo per non caricare sulla collettività ulteriori costi, ma chiedo di farlo in tempi rapidi in modo tale da permettere alle scuole l’opportuna programmazione.
Sebbene “la via” verso il ritorno alla normalità “sia lunga” adoperiamoci insieme, noi comunità educante, scuole e istituzioni affinché “il cammino non sia malvagio” ma sia occasione di rilancio dell’istruzione e del sistema educativo.
Chiara Bonomo
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