Categorie: Politica scolastica

Anche quest’anno boom di contenziosi: ma a chi giova?

Ci sarebbe un boom di contenziosi in questo anno scolastico,  2016/17, tra docenti e personale della scuola nei confronti del Miur, raggiungendo “quote mai toccate in passato”.

Lo sostiene Anief che attraverso il suo ufficio ha quantificato i contenziosi solo nell’ultimo anno. In pratica sarebbero stati “prodotti oltre 3 milioni di euro di risarcimento, attraverso il riconoscimento degli scatti di anzianità per i precari e il risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi su posto vacante. Nelle ultime settimane, sono state recepite 2mila adesioni per ricorrere al giudice, dopo aver ottenuto le sentenze positive della Corte di Giustizia UE, della Corte Costituzionale e in ultimo delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Per il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, oltre mille ricorsi sono stati depositati negli ultimi mesi. Complessivamente, sono oltre 30 le tipologie di ricorso con adesioni ancora aperte presso il TAR Lazio (inserimento in III fascia GaE e aggiornamento 2017, inserimento in II e III Fascia Graduatorie d’istituto e aggiornamento I fascia) e oltre 40 tipologie di ricorso al Giudice del Lavoro”.

E poi aggiunge: “Anche per gli studenti non ci sono buone notizie. Se per il futuro le prove Invalsi vengono eliminate dagli Esami di Stato, rimanendo indispensabili per l’ammissione e diventando elemento costitutivo della scuola dell’autonomia, sulla loro costituzione non si tiene adeguatamente conto del territorio, del tessuto sociale, della situazione della classe”.

E ancora: “3.500 docenti abilitati con diploma magistrale sono stati inseriti nelle GaE a cui si aggiungono altri 15mila ricorrenti”, mentre il personale di ruolo “ha ottenuto l’integrale e immediato riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, con più di mille ricorsi depositati negli ultimi mesi. Migliaia di docenti hanno fatto ricorso contro le procedure di mobilità perché spesso non sono stati considerati i titoli di abilitazione, come quelli conseguiti tramite SSIS o TFA o per la specializzazione di sostegno, oltre a svilire il servizio pre-ruolo nella compilazione delle Graduatorie d’Istituto”.

 

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E anche sul concorso a cattedra è scattato il contenzioso costringendo il Miur, scrive Anief,  a indire specifiche prove suppletive, di circa 2.500 docenti appartenenti a numerose categorie escluse dal Miur: insegnamenti tecnico pratici, diplomati ISEF, abilitandi PAS e specializzandi sostegno, docenti di ruolo.

Sarebbero “comunque oltre 30 le tipologie di ricorso ancora aperte presso il TAR Lazio (inserimento in III fascia GaE e aggiornamento 2017, inserimento in II e III Fascia Graduatorie d’istituto e aggiornamento I fascia) e oltre 40 tipologie di ricorso presso il Giudice del Lavoro. Come l’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale 2008-2017 dal settembre 2015 (per l’ottenimento della quale sono stati predisposti appositi modelli di diffida), il riconoscimento dell’indennità di reggenza ai vicari dal 2010, il recupero del primo gradone stipendiale per neo-assunti dal 2011. Sono state impugnate, inoltre, le ferie non godute per i precari, l’accesso al TFS 2010-2012 per assunti ante 2000, l’assegno pensioni superiori a tre volte il minimo INPS per 2014-2015, le differenze retributive per lo svolgimento delle funzioni DSGA per il personale ATA. Il sindacato ha, infine, presentato ricorso contro le trattenute ENAM e TFR la temporizzazione per DSGA”.

In altre parole, aggiungiamo noi, più che essere il sindacato a servizio dei docenti, è il Miur a servizio dei sindacati e degli studi legali, a cui elargisce tanto materiale e tanta roba su cui intervenire.

Pasquale Almirante

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