Le qualità principali di un buon dirigente scolastico sono quelle di possedere grandi doti di relazione umana, abilità nel costruire e tessere relazioni di valore e qualità, la capacità di agevolare il gioco di squadra, incentivando il lavoro di gruppo e cercando di limitare i personalismi e i conflitti tra il personale scolastico.
Un bravo dirigente deve possedere un grande autocontrollo, deve garantire una permeabilità alle infiltrazioni clientelari e deve sapere reagire ai tentativi delle pressioni ambientali sia interne che esterne all’ambiente scolastico. In buona sostanza le qualità principali del buon dirigente, sono primariamente di carattere psicoattitudinale e di carattere etico.
Eppure nel reclutamento per questo delicatissimo ruolo, non esistono prove di selezione di carattere psicologico e attitudinale e a nessuno importa di reclutare figure eticamente e moralmente sane. Sarebbe necessario introdurre, come elemento principale, una vera e propria selezione al concorso di tipo psicoattitudinale, non soltanto usando i discutibili test, ma come accade per chi deve accedere nei corpi armati dell’esercito, superando i colloqui con commissioni di esperti nel campo della psicologia.
Così facendo si eviterebbe di dare ruoli di responsabilità a persone completamente inidonee sotto il profilo delle relazioni umane e con evidenti squilibri mentali e magari anche dalla qualità moralmente scadente. Il profilo del dirigente che sia leader sotto il profilo etico, psicologico e delle scienze umane, è di fondamentale importanza, rispetto al buon funzionamento della complessa macchina organizzativa della scuola. La realtà odierna al contrario, ci presenta in certi casi, dirigenti di ogni tipo, con le fisime più varie, che arrivano a rasentare la paranoia e forme di patologia acuta, con il conseguente malessere di tutto il personale scolastico o di buona parte di esso. In queste situazioni, la scuola funziona male e quindi va alla malora.
Esistono ad esempio, dirigenti “accusatori” , che costantemente danno la colpa agli insegnanti o ai collaboratori scolastici dei propri fallimenti dirigenziali. Questi sono incapaci di assumersi qualsiasi tipo di responsabilità e, preferiscono incolpare gli altri, per giustificare il loro insuccesso.
Poi ci sono i dirigenti “padroni”, che trattano tutti dall’alto in basso, pensando di dominare la situazione, mentre invece non dominano proprio niente, costoro si costituiscono, all’interno della scuola, il loro cerchio magico, sul modello bossiano, e conducono la scuola alla rovina più totale.
Poi esistono anche i presidi “biasimatori”, brutta razza ed anche pericolosa, sono coloro che tentano di metterti in soggezione e ti fanno sentire a forte disagio, usano l’arma del rimprovero, disprezzano le tue idee anche davanti agli altri e provano a ridicolizzarti facendo finta di non capire le tue obiezioni. Il dirigente “biasimatore” è troppo impegnato nelle sue tattiche e nei suoi contorti giochi di dominazione psicologica, per intravedere i tuoi orizzonti e le tue idee, questo è un dirigente miope che uccide la scuola e fa scappare le professionalità migliori dalla scuola che dirige. Spesso accade che tutte le razze dirigenziali appena descritte, hanno anche un altro grande difetto sono anche dirigenti “pettegoli” che passano il loro tempo a parlare dei docenti dietro le loro spalle.
Amano il gossip scolastico e a volte se non c’è, lo cercano, lo generano, lo causano, per poi fare pettegolezzo. Facendo pettegolezzi cercano complicità e favoriscono la messa in evidenza dei peggiori profili professionali , cioè quelli abituati ad arruffianarsi le grazie del dirigente, sparlando di tutti i colleghi.
Poi invece esistono i dirigenti “elogiatori-comunicativi-responsabili”, sono coloro che costantemente elogiano e danno valore ai rapporti umani ai talenti dei propri docenti ai punti di forza individuali, ma che servono alla crescita della squadra, sono dirigenti che amano formare una squadra che condivida i successi del proprio lavoro, è un dirigente solare che ama comunicare con rispetto, in modo chiaro e diretto, un tipo di comunicazione che avvicina le persone piuttosto che allontanarle, un dirigente onesto, integro che possiede l’etica della responsabilità.
Questo tipo di dirigente assume la piena responsabilità della sua parte nella relazione ed è sempre disponibile a riconoscere e a gestire il suo bisogno di crescita, insieme alla sua squadra, riconoscendo l’importanza del ruolo di insegnante. Sono questi ultimi dirigenti che andrebbero selezionati in un serio reclutamento concorsuale, mentre tutti gli altri dovrebbero essere esclusi dal ruolo di dirigente perché poco idonei sotto il profilo etico e psicoattitudinale.
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