La richiesta, spiegano i due Presidenti, nasce dall’esigenza di richiamare l’attenzione sul tema della scuola ”’settore dal quale arrivano, con sempre maggiore intensità, segnali di allarme, sintomo di una diffusa e crescente difficoltà sociale, che impone una riflessione congiunta finalizzata all’assunzione di iniziative mirate”.
”’I tagli alle entrate dei Comuni e delle Province, in particolare degli ultimi anni stanno fortemente riducendo la quantità e la qualità dei servizi offerti, con le conseguenze che è facile prevedere per famiglie, bambini e ragazzi”.
”’Sono ormai diversi anni che l’intero sistema, dall’edilizia scolastica che sta assumendo le caratteristiche di una emergenza nazionale, ai contributi per il diritto allo studio, dai servizi per la prima infanzia all’istruzione secondaria, versa in uno stato di grande difficoltà in conseguenza dei pesanti tagli, dei forti vincoli sul personale e delle revisioni normative che si sono succedute, rispetto ai quali ANCI ed Upi insieme a Comuni e Province – evidenziano Cattaneo e Saitta – hanno sempre manifestato la loro contrarietà, pur condividendo la necessità di un efficientamento della spesa e della razionalizzazione organizzativa”.
”’Inoltre, come era prevedibile, l’assetto normativo unitamente alla riduzione delle risorse e all’impoverimento delle famiglie ha determinato un aumento di richieste nei confronti di Comuni e Province che pur tra le mille difficoltà che conosciamo, si sforzano di continuare a garantire il diritto all’istruzione, facendosi carico anche di funzioni non propriamente di loro competenza. Interventi che fino ad oggi abbiamo sostenuto con responsabilità, assicurando ai cittadini servizi efficienti, sono oggi messi seriamente in discussione – segnalano – a causa della pesante riduzione delle risorse a disposizione”.
Per tali motivi ”’pur avendo accolto favorevolmente la decisione dell’attuale Governo di non prevedere ulteriori tagli al settore della scuola”, ANCI e Upi chiedono una sessione della Conferenza Unificata dedicata ai temi della scuola perchè credono fermamente ”’che si debba comunque intervenire con un piano di riordino complessivo del sistema istruzione tornando ad investire nella qualità e quantità del sistema istruzione, con la preminente esigenza di assicurare a tutti i cittadini il diritto allo studio previsto dalla Costituzione oltre che dal miglioramento della qualità del servizio scolastico quale azione fondamentale per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese”
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