Nel Rapporto dell’Istituto Superiore di sanità del 21 agosto scorso è stata prevista la figura del Referente scolastico Covid 19.
Una novità nell’organigramma della scuola covidiana che ha imposto una approfondita riflessione sulle “caratteristiche” professionali richieste.
Una nuova figura che contrattualmente non è regolamentata (d’altronde come le altre figure della governance scolastica!) lasciando – nell’emergenza pandemica – alle autonome Istituzioni scolastiche l’individuazione, le modalità di incarico, i compiti (gestione, comunicazione ed informazione), le responsabilità e la specifica formazione.
Dalle indicazioni operative non è stata esclusa la possibilità che la funzione di referente scolastico per COVID-19, ove non si tratti dello stesso dirigente scolastico, possa essere svolta da un docente o personale ATA individuato ad essere un costante riferimento per il dipartimento di prevenzione e per le altre analoghe figure delle scuole che per ragioni diverse sono in contatto (alunni dello stesso nucleo familiare frequentanti scuole diverse, docenti in cattedra oraria, ecc.).
Se un bilancio può essere fatto in questo primo periodo di scuola in presenza, si può affermare che il Referente scolastico Covid 19 è stato impegnato – a partire dalla opportuna formazione di base – tutti i giorni e per un numero di ore indefinibile a progettare e sviluppare protocolli interni utili all’azione di segnalazione e monitoraggio dei casi con sintomatologia (possiamo chiamarla azione preventiva), all’attività di informazione al personale e alle famiglie, a ricevere segnalazioni di soggetti che risultassero contatti stretti di un caso di Covid positivo, a concertare una sorveglianza degli alunni con fragilità.
Nella gestione dei casi COVID 19 di questi due primi complicati e per tante ragioni imprevedibili mesi di scuola, i compiti prevalenti del Referente scolastico si sono concentrati nella comunicazione con il Dipartimento di prevenzione competente, nella verifica e revisione del protocollo di monitoraggio dei casi verificatesi all’interno e fuori i locali scolastici, di informazione, tracciabilità e interconnessione con i Referenti Covid delle altre scuole ed i Referenti Covid dei Dipartimenti di Prevenzione.
Per tutto questo imponente carico di lavoro aggiuntivo, per quanto riguarda il riconoscimento economico – determinato nella contrattazione di Istituto ai sensi dell’art.88 del CCNL 2006/2009 – si deve fare ricorso alle risorse del Fondo per il MOF.
ANCoDiS è sicura che la saggezza di chi siede al tavolo della contrattazione condurrà ad una ragionevole ed equilibrata valutazione del lavoro svolto e della conseguente determinazione economica.
In caso contrario, sarebbe l’ennesima violazione dell’art. 36 della Costituzione Italiana che non potrà essere accettato.
Per Ancodis
Prof. Rosolino Cicero
L’ANCoDiS è l’Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…
La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…
Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…
La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…
Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…