E’ partita la corsa contro il tempo per l’individuazione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore nelle scuole di secondo grado a partire dal prossimo anno scolastico: con la circolare n. 958 del 5 aprile 2023, il ministero chiede alle scuole di comunicare i nominativi dei docenti destinati ai percorsi formativi utilizzando la piattaforma “FUTURA PNRR” dalle ore 15:00 del 17 aprile 2023 sino alle ore 15:00 del 2 maggio 2023.
Si tratta di docenti che saranno impegnati nell’attività di orientamento degli alunni nelle future scelte dei percorsi scolastici e professionali.
In particolare – è scritto nella circolare del MIM – nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il docente tutor è chiamato a svolgere due attività:
– aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-port-folio personale e cioè:
– a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione;
– b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO));
– c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.;
– d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.
– costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor.
Tutto questo lavoro per un riconoscimento economico che varia tra i 1.500 euro lordo Stato e i 2.000 euro lordo Stato per il docente orientatore e tra i 2.850 euro lordo Stato e i 4.750 euro lordo Stato per il docente tutor.
Lascio valutare agli esperti di tasse quanto resterà alla fine di un anno scolastico al povero docente!
Adesso, vista la ristrettezza dei tempi e i necessari passaggi collegiali, c’è chi esprime preoccupazione proponendo il differimento dei termini.
Ancodis – nel silenzio generale delle organizzazioni sindacali – denuncia l’ennesimo tentativo di “sfruttamento professionale legalizzato“, considerato il tempo che dovrà essere dedicato alla FORMAZIONE e, soprattutto, il carico di LAVORO richiesto.
Ma ci rendiamo conto che a fronte della QUALITA’ e della QUANTITA’ di lavoro previsto dal ministero per le nuove figure lo Stato ricambia di fatto con un modestissimo riconoscimento economico?
Si continua a chiedere di svolgere LAVORO aggiuntivo mal retribuito e soprattutto senza alcun effetto nella carriera professionale del docente!
E allora prima di sprecare risorse per il tutor per l’orientamento e per il docente orientatore, fermiamoci un attimo a ricordare il lavoro che svolgono per le loro comunità scolastiche i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i tantissimi responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i Coordinatori didattici e i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i referenti di sistema (Inclusione, Covid19, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager).
C’era davvero bisogno di queste due nuove figure di sistema? O bastava semplicemente mettere ordine a quelle già esistenti prevedendo specifiche aree di operatività e offrendo in cambio oltre che un riconoscimento economico dedicato una possibilità di percorso di vera carriera professionale?
E se – visto il trattamento delle attuali figure di sistema – alle condizioni date nessuno accettasse l’onere del nuovo incarico?
Rosolino Cicero
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