In un documento di un importante e rappresentativo sindacato della scuola del 7/9/2020 leggiamo che “i compiti del referente scolastico per COVID-19 consistono in tutte quelle azioni finalizzate alla creazione di un sistema flessibile di gestione della prevenzione dell’epidemia all’interno della scuola, di gestione dei casi eventualmente verificatesi all’interno dei locali scolastici, di informazione, di tracciabilità e di interconnessione con i responsabili del Dipartimento di Prevenzione.”
Nello stesso documento è scritto che il referente scolastico per COVID-19 deve:
IN ATTIVITÀ PREVENTIVA
– svolgere un ruolo di interfaccia (tempestivo!) con il Dipartimento di Prevenzione e creare una rete con le altre figure analoghe delle scuole del territorio;
– comunicare (tempestivamente!) al Dipartimento di Prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe o delle assenze registrate tra gli insegnanti;
– fornire (tempestivamente!) al Dipartimento di Prevenzione gli elenchi di operatori scolastici e/o alunni positivi e contatti stretti
NELLA GESTIONE CASI COVID-19
– ricevere dagli operatori scolastici la segnalazione di un caso sintomatico di COVID-19;
– telefonare immediatamente ai genitori o al tutore legale dello studente nei casi di sospetto COVID-19 interni alla scuola (aumento della temperatura corporea o sintomo compatibile con il virus);
– acquisire la comunicazione immediata dalle famiglie o dagli operatori scolastici nel caso in cui un alunno o un componente del personale sia stato contatto stretto con un caso confermato di COVID-19;
– fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi o, per i casi asintomatici, sono considerate le 48 ore precedenti l’esecuzione del tampone.
FORMAZIONE
I referenti scolastici per COVID-19 hanno ricevuto un’adeguata formazione sugli aspetti principali di trasmissione, sui protocolli di prevenzione e controllo in ambito scolastico e sulle procedure di gestione dei casi COVID-19 sospetti o confermati.
Dal questionario proposto ai referenti scolastici covid, alla domanda “dai dati in tuo possesso, quanti lavoratori sono in isolamento?” risulta che l’86% dichiara meno di 5 e il 14% tra 6 e 10; mentre alla domanda “dai dati in tuo possesso, quanti alunni sono in isolamento?” per il 42% risulta meno di 5 casi, per il 24% tra 6 e 10, per il 15% tra 11 e 20 e oltre 20 casi per il 19% dei rispondenti.
Appare del tutto evidente che ci troviamo in una situazione certamente allarmante che suscita oggettive preoccupazioni in previsione della ripresa delle attività didattiche in presenza.
Non siamo più disponibili a lavorare per le nostre comunità scolastiche alle condizioni di questi due anni con un significativo carico di lavoro e per un tempo non quantificabile, sempre reperibili per dare tempestivi chiarimenti o integrare le informazioni o produrre altri documenti richiesti dal Dipartimento di prevenzione ed essere ignorati dal Ministero e dalle organizzazioni sindacali.
Abbiamo l’orgoglio di poter dire che siamo stati e saremo in prima linea nel contrastare la diffusione del covid nelle nostre scuole, ma non possiamo più tacere la nostra preoccupazione, il nostro disagio e la nostra sfiducia in uno Stato che deve riconoscere formalmente che, per la tutela delle nostre comunità scolastiche, siamo stati responsabilmente vigili e professionalmente pronti ad intervenire TEMPESTIVAMENTE non appena informati di un caso positivo.
In ragione di tutto questo, in assenza di una meritata attenzione per questo imponente lavoro, considerato il protrarsi della condizione di emergenza anche nel 2022, i referenti scolastici covid – come anticipato nel comunicato stampa del 27/12/2021 – dichiarano lo stato di agitazione a partire dalla ripresa delle attività didattiche svolgendo l’incarico esclusivamente in orario antimeridiano e nei giorni di servizio.
Ancodis
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