Il Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’Assessorato della Salute della Regione Sicilia ha trasmesso all’USR la circolare esplicativa n. 33108 del 24/9/2020 avente ad oggetto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” con la quale si danno indicazioni su come gestire i processi per contenere la diffusione di eventuali focolai.
In particolare, si analizzano i quattro casi possibili (alunno e personale con sintomatologia a scuola o a casa), si danno indicazioni su come gestire i contatti stretti, sulle procedure da seguire nella gestione della riammissione a scuola per alunni ed operatori sottoposti a tampone e, infine, – punto particolarmente delicato per le evidenti conseguenze – si suggerisce come gestire la riammissione a scuola per i casi con sintomatologia NON riconducibile a Covid 19.
Proprio su questo ultimo punto, Ancodis vuole focalizzare l’attenzione degli organi competenti, delle associazioni dei genitori, di categoria e dei DS delle autonome istituzioni scolastiche.
Per quanto riguarda i bambini della scuola dell’infanzia la Circolare conferma quanto si legge nelle Linee guida adottate dal MPI con DM 80/2020 che prevedono la certificazione di riammissione dopo assenza per malattia superiore ai tre giorni “previa presentazione di idonea certificazione del pediatra di libera scelta o medico di medicina generale attestante l’assenza di malattie infettive o diffusive e l’idoneità al reinserimento nella comunità educativa/scolastica”.
Per quanto riguarda gli alunni over 6 anni “la certificazione medica attestante l’idoneità al reinserimento verrà rilasciata per assenze superiori ai DIECI giorni” cioè si ribadisce quanto stabilito dalla norma regionale della scuola precovidiana.
Crediamo che questa scelta sia miope, non consideri affatto la particolare situazione emergenziale che stiamo attraversando e che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario e quello scolastico siciliano.
Prevedere in caso di malattia non riconducibile a Covid 19 la certificazione medica per il rientro dopo 10 giorni significa non dare garanzie di sicurezza sulle condizioni di salute idonee a frequentare un luogo nel quale sono presenti importanti comunità di alunni ed alunne che quotidianamente sono sottoposti a severi protocolli di sicurezza sanitaria.
Ancodis, pertanto, chiede agli organi preposti di rivedere tale indicazione confermando – cosi come scritto nel DPCM del 25 febbraio 2020 – l’obbligo della certificazione medica dopo CINQUE giorni di assenza per motivi di salute NON riconducibili a Covid 19 (come ha stabilito la Regione Lazio).
Comprendiamo il possibile disagio per le famiglie che devono far certificare l’idoneità alla frequenza del figlio ma ci appare una scelta di buon senso e di necessaria prudenza che aumenta le condizioni di sicurezza sanitaria e garantisce maggiore serenità a tutti gli operatori della scuola, agli alunni ed ai genitori.
Oggi più che mai occorre sottoscrivere un patto di corresponsabilità tra scuola, famiglia ed operatori sanitari nell’esclusivo interesse dei nostri alunni.
Ma gli Organi competenti devono dare indicazioni certe finalizzate a mitigare il rischio di contagio per altre malattie infettive o diffusive che possono generare ingiustificati allarmismi nella comunità scolastica.
In caso di assenza per motivi familiari o personali, inoltre, occorre prevedere l’obbligo – dopo tre giorni per i genitori degli alunni della scuola dell’infanzia e dopo 5 giorni per quelli degli alunni over 6 anni – a sottoscrivere l’autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000 con la quale i genitori assumono la responsabilità di dichiarare le motivazioni dell’assenza che ovviamente saranno tutelate dalle norme sulla privacy.
Ancodis confida in una saggia revisione della circolare.
Per Ancodis
Prof. Rosolino Cicero
L’ANCoDiS è l’Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.
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